Nuovi guai giudiziari per l’ex ministro dell’Interno Claudio Scajola. Questa volta i grattacapi arrivano dal suo incarico politico. Nel ruolo di sindaco d’Imperia, infatti, Scajola è indagato dalla locale Procura per peculato d’uso unitamente al suo autista Gianfranco Vece. L’ipotesi è che l’attuale primo cittadino abbia utilizzato l’auto blu del Comune di Imperia, un’Audi A6, per fini personali e non collegati alla sua attività amministrativa. Nel mirino degli uomini della Guardia di Finanza sono finiti i viaggi da Imperia fino all’aeroporto di Genova, in concomitanza con le udienze del processo Breakfast, in corso davanti al Tribunale di Reggio Calabria, dove Scajola è imputato per procurata inosservanza di pena nei confronti di Amedeo Matacena, con l’aggravante mafiosa e quella di aver favorito un’associazione segreta.

Le parole di Scajola

L’ex ministro si è detto assolutamente fiducioso che la verità possa emergere già dall’analisi del primo materiale raccolto dagli uomini della Gdf. «C’era stata una richiesta di atti e abbiamo immediatamente fornito la documentazione richiesta». Poi ha ricordato di avere fiducia nella magistratura e che anche lui sta lavorando sodo: «Sto dando tutto me stesso e sacrificando tutto il resto, per cercare di aiutare la nostra città».

Il processo a Reggio

Intanto il processo nei suoi confronti e di altri imputati, fra cui la moglie di Matacena, Chiara Rizzo, va avanti. La prossima udienza è stata fissata a settembre e l’istruttoria dibattimentale pare ormai giunta agli sgoccioli, salvo eventuali stravolgimenti inattesi. A breve, dun   que, inizierà la fase della discussione con le richieste dell’accusa e gli interventi delle difese.