Le nuove leve della 'ndrangheta, il fascino dei vecchi riti e la televisione che inneggia alla criminalità al centro del nuovo appuntamento con la trasmissione condotta da Pietro Comito e Pino Aprile
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«È malandrino pure lui, lo hanno battezzato... Una volta non esistevano queste cose, ora tutti i malandrini fanno. C'è la televisione adesso... Gomorra, il Capo dei capi...».
Le nuove leve della 'ndrangheta, il fascino del male, il fascino dei vecchi riti e la televisione che inneggia alla criminalità. Giovani che ambiscono a diventare criminali come i protagonisti delle serie tv, pronti a sparare e anche ad uccidere per affermare la supremazia in un territorio, per sentirsi importanti con la forza della prepotenza. È questa la fotografia che emerge da una delle migliaia di intercettazioni agli atti del maxi processo in corso nell'aula bunker di Lamezia Termme Rinascita Scott e acquisita nell'ambito dell'indagine Purgatorio. Si è parlato anche di questo nella nuova puntata di Rinascita Scott, il format condotto da Pietro Comito e Pino Aprile.
Gli ospiti Luigi Bonaventura, ex esponente apicale della ‘ndrangheta crotonese e collaboratore di giustizia che ha deposto davanti ai pm di quattordici diverse Procure italiane, l’avvocato Giovanni Vecchio, componente del collegio difensivo in diversi maxiprocessi che si sono celebrati e si celebrano in Calabria, e Giuseppe Borrello, referente di Libera, l’associazione guidata da don Luigi Ciotti parte civile in Rinascita Scott.