Il primo cittadino di Reggio insorge contro l'accordo per il recupero dei 49milioni di euro dell'ex partito di Bossi e chiede ai colleghi sindaci di coalizzarsi per ottenerre la rateizzazione dei debiti
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Un commento sarcastico velato di una profonda amarezza quello del sindaco di Reggio Calabria, che in merito alla faccenda degli illeciti rimborsi intascati dalla Lega, commenta l’assurdità della sentenza. «Anche i Comuni – scrive Giuseppe Falcomatà in una nota - dovrebbero avere la possibilità di spalmare i loro debiti in 80 anni».
Il riferimento è all'accordo raggiunto tra la Lega e la Procura di Genova che prevede una dilazione di circa 80 anni per il versamento dei fondi sequestrati al partito del Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Una vicenda consumatasi all’ombra del Duomo quando il partito era in mano ai generali di Umberto Bossi, e non si chiamava semplicemente Lega, ma Lega Nord. Si tratta di rimborsi elettorali illecitamente percepiti per 49milioni di euro, che la nuova Lega senza “Nord” potrà comodamente restituire da qui al 2098. Difficile che qualcuno dei diretti interessati sopravviva per vedere come andrà finire, ma la dilazione ha un po’ il sapore della procrastinazione.
Ma il chiodo su cui batte il sindaco di Reggio è un altro: «Se è stato consentito ad un partito come la Lega di Salvini di dilazionare il debito, non vedo perché non si possa fare lo stesso con tante Amministrazioni locali che ogni giorno compiono sforzi inauditi, con pesanti ricadute sulle imposte comunali e sulla qualità dei servizi, per rispettare i piani di rientro sui debiti pregressi di chi negli anni si è divertito a scialacquare il denaro pubblico».
«Se la vicenda del debito di 49 milioni della Lega costituisce un precedente adesso – afferma Falcomatà credo sia il caso di applicarlo ai Comuni. Salvini afferma che i 49 milioni sottratti dalla Lega sono una vicenda del passato che non lo riguarda. Anche noi sindaci siamo spesso alla prese con vicende del passato che però hanno pesanti ricadute sul presente. A Reggio Calabria questo purtroppo lo sappiamo bene per le sofferenze di cassa, per le difficoltà ad erogare servizi di qualità e soprattutto per le imposte comunali che pesano come un macigno sulle spalle dei cittadini. Perché dunque non applicare per i Comuni lo stesso criterio?".
Il sindaco di Reggio si rivolge poi ai primi cittadini di tutta Italia: «Credo che i miei colleghi sindaci, ai quali rivolgo un appello pubblico affinché sottoscrivano la mia proposta - dice ancora Falcomatà - non potranno che essere d'accordo, cosi come tante famiglie e tanti imprenditori costretti a fallire poiché a loro non è stato concesso un periodo di tempo cosi lungo per estinguere i debiti. Credo che su questo vada fatta una profonda riflessione soprattutto da parte di chi sostiene di fondare la propria azione politica su principi come l'onestà e la legalità. In uno Stato di diritto le regole devono essere uguali per tutti».