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“Sono il Sud e la Calabria le nuove frontiere dello sviluppo sostenibile”. Lo ha dichiarato Mimmo Lo Polito, candidato a sindaco del centrosinistra alle amministrative di Castrovillari, intervenuto all’incontro promosso da Act (ambiente, cultura, turismo).
“È qui – ha sottolineato Lo Polito – che bisogna e si può ancora investire, su questa strada. Dobbiamo sforzarci di persuadere quanti ancora non l’hanno capito, coinvolgendo soprattutto le nuove generazioni. Parlando loro di ritorno alla terra; di rete e riappropriazione della nostra storia; di cultura e di identità; di valorizzazione e promozione dei nostri patrimoni architettonici, archeologici, paesaggistici ed enogastronomici; di marketing territoriale e di sostenibilità ambientale; di turismi e capacità di comunicare all’esterno ciò che ci distingue per attrarre ed emozionare, prima i nostri concittadini e corregionali e poi gli ospiti. Perché è così che faremo girare anche le nostre economie”.
Un momento di incontro e confronto con la città, su temi e questioni cruciali e strategiche per il governo dei territori e del Paese, al quale, moderati e provocati da Lenin Montesanto, fiduciario della Condotta Slow Food Polino Sibaritide Arberia, oltre a Lo Polito, sono intervenuti Sergio Gimigliano, promotore del progetto Act Castrovillari, che si è soffermato sulla necessità di comunicare meglio sotto un unico brand ombrello, i tanti e diversi marcatori identitari di Castrovillari (dallo storico Carnevale all’Estate del Folklore, dalla Primavera dei Teatri a Civita Nova) e Giovanni Gagliardi che ha parlato dell’esperienza positiva maturata e mutuabile in altri contesti, consolidatasi attorno a vinocalabrese.it.
“Dobbiamo riappropriarci – ha continuato – anche dei tempi e dei pensieri lunghi, della capacità di riflettere a fondo sulle nostre realtà, imparando a considerare tutti un valore aggiunto il lavoro di squadra e la capacità di saper coinvolgere, così come abbiamo fatto oggi ad esempio – ha precisato – esperienze, sensibilità e territori diversi, facendo rete. Alla luce dei fallimenti prodotti da altre visioni di sviluppo che hanno prodotto soltanto macerie in Calabria siamo arrivati forse quasi per necessità ad imboccare la strada maestra della sostenibilità ambientale. Dobbiamo tuttavia essere consapevoli – ha concluso Lo Polito – che, questa, in due parole il management dell’identità, rappresenta adesso l’ultima uscita di sicurezza per la nostra regione e per i nostri territori”.