Un funzionario nel mirino della Procura: è accusato di peculato, falso e autoriciclaggio. Una prima operazione risale a maggio 2024. In dieci anni tre persone avrebbero portato via oltre tre milioni di euro
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Questa mattina, a Savelli, Crotone e Rende, i carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo del Comando Provinciale di Crotone e quelli dei reparti dell’Arma dei Carabinieri territorialmente competenti, hanno notificato e contestualmente eseguito a carico di due persone, di cui una residente a Rende, un decreto di sequestro preventivo di un appartamento, situato nel centro cosentino, individuato quale verosimile provento dei reati di “peculato”, “falso” e “autoriciclaggio”, nonché intestato in maniera fittizia ad una 32enne, figlia di uno degli indagati, nell’ambito del procedimento penale instaurato all’esito delle articolate indagini, avviate dai carabinieri della Compagnia di Cirò Marina, nel novembre del 2023, e proseguite dai militari del Nucleo investigativo, a seguito della ricezione della denuncia dell’ammanco di circa un milione di euro dal bilancio del Comune di Savelli, presentata dal sindaco e dal segretario comunale di quel centro, che dagli accertamenti eseguiti è stata ulteriormente aggiornata a complessivi 3.024.091, euro nel periodo che va da agosto 2008 a dicembre 2023.
L’operazione condotta questa mattina segue quella di maggio 2024, quando veniva notificato ed eseguito un primo sequestro preventivo di beni con contestuale notifica di un avviso di garanzia, emesso dalla Procura della Repubblica di Crotone, nei confronti di tre co-indagati, a vario titolo, per “peculato”, “falsità ideologica e materiale, commesse dal pubblico ufficiale in degli atti pubblici” e per “impiego di denari, beni o utilità di provenienza illecita (auto - riciclaggio)”, commessi, in concorso, ai danni del Comune di Savelli, dal quale, in maniera fraudolenta, due dei presumibili correi, dal 2013 al 2023, nelle qualità di responsabile del settore “Finanziario - Contabile - Tributi”, fino al 15 novembre 2023, e di impiegata con la mansioni sia di “collaboratore del settore Finanziario” che di “economo comunale”, fino al primo novembre 2020 (data del suo pensionamento) e, successivamente, come “collaboratore a titolo gratuito” nel Comune, insieme a una terza persona, avrebbero sottratto delle somme, complessivamente ammontanti a 2.830.404,05 euro, accreditate tramite il servizio di tesoreria comunale con 320 mandati di pagamento, diretti ai loro conti personali o delle aziende, riconducibili agli indagati, dai quali, successivamente, sono stati disposti dei bonifici nei confronti dei rispettivi familiari, tentando di eludere preventivamente ogni possibile controllo.
In quella circostanza, erano stati sequestrati: materiale documentale, rimesso all’autorità giudiziaria, mandante del provvedimento; denaro contante (ammontante a circa 18.000,00 euro e a 1.300,00 dollari americani), dei gioielli e dei preziosi (tra i quali alcuni orologi di grande pregio delle marche Rolex e Baume & Mercier, nonché dei gioielli della nota marca Bulgari, aventi un valore stimato in non meno di 150.000,00 euro, depositati in un apposito istituto di credito, all’uopo individuato per la loro custodia; dei conti correnti, delle società, dei beni immobili (4 appartamenti e 2 ampi terreni agricoli, aventi un valore stimato in circa 800.000,00 euro) e degli auto - motoveicoli (due autovetture Toyota Rav 4 del 2020 e BMW serie 3 cabrio coupé del 2022, nonché un motociclo Ducati Monster del 2020), messi nella disponibilità dell’amministratore giudiziario, nominato dalla Procura della Repubblica di Crotone per gli adempimenti di sua competenza.
In particolare, i successivi accertamenti, svolti dai militari nei i Comuni di Savelli, di Pallagorio e di Cirò Marina, hanno permesso di chiarire delle ulteriori condotte delittuose, analoghe a quelle, già perpetrate dai tre coinvolti nell’originaria vicenda, che hanno consentito di accertare la distrazione fraudolenta, con le medesime modalità truffaldine, già riscontrate in precedenza, di circa 305.000,00 euro.
Le indagini sono state condotte dal personale del Nucleo investigativo e coordinate dalla Procura della Repubblica di Crotone, alla quale, dopo un meticoloso lavoro di ricostruzione documentale dei flussi finanziari degli indagati e delle società, agli stessi riconducibili, è stato presentato un quadro indiziario, che ha fatto emergere le loro responsabilità nell’esecuzione complessiva di ulteriori 105 mandati di pagamento falsi, in aggiunta ai 320, già contestati.
Ha attirato l’attenzione degli operanti e destato delle perplessità, permettendo di risalire alla totalità delle somme, distratte, la modalità, adottata dai dipendenti del settore finanziario del Comune di Savelli, originariamente, e di quelli degli altri Comuni i quali hanno mascherato gli illeciti versamenti, facendo figurare i mandati di pagamento, presenti nella contabilità, in favore di persone fisiche o giuridiche, aventi diritto, mentre nella tesoreria li indirizzavano, di fatto, a dei soggetti diversi da quelli realmente titolari del beneficio, così rendendo estremamente difficoltoso riscontrare tali condotte con degli accertamenti sommari e non specificamente eseguiti su ogni singolo documento, mediante la comparazione tra quelli, registrati “in contabilità”, e i corrispondenti “in tesoreria”.