Party al castello di Reggio Calabria, carabinieri in comune

La Procura ha avviato le indagini per stabilire eventuali risvolti penali nella vicenda dello scorso agosto quando fu festeggiato un compleanno nello storico sito culturale

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16 ottobre 2019
14:29

Vuole vederci chiaro la Procura di Reggio Calabria sulla festa di compleanno abusiva avvenuta il 20 agosto scorso al Castello Aragonese. Come riportato dalla Gazzetta del Sud i Carabinieri hanno acquisito al Comune una serie di documenti per ricostruire l’accaduto ed eventualmente delineare i profili di responsabilità.

Tutto era emerso grazie ad un video amatoriale, spopolato sui social network, il 22 agosto da parte di alcuni turisti che nel visitare lo storico castello si erano accorti che qualcosa non andava. C’erano tavoli, bottiglie, e persino l’invito di questo diciottesimo compleanno con tanto di volto del protagonista e data. Si sarebbe dovuto tenere, però un evento di tutt’altra natura. Il 29 luglio scorso, come si evince dalla determina comunale pubblicata, solo alcuni giorni dopo l’esplosione del caso sui media e sui principali social network, Anna Rita Galletta, preside di un istituto reggino, chiede al Comune di poter organizzare “Sguardi al tramonto” da tenere il 20 agosto dalle sette alle dieci di sera. Il dirigente del settore “cultura e turismo”, concede dietro il pagamento stabilito dai regolamenti comunali, l’area. I beni storici infatti, si possono far usufruire a cittadini e associazioni, secondo le norme che regolano le manifestazioni e l’uso degli spazi, a patto che le stesse rappresentino non solo un’opportunità di crescita per la cittadinanza e il territorio, ma anche un modo per perseguire la promozione dell’immagine della stessa. Di culturale, però non si è svolto nulla, ma l’appuntamento sarebbe servito per “mascherare” in realtà il compleanno del figlio. Subito dopo la diffusione della notizia il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, aveva annunciato di aver avviato una indagine interna rivolta sia al settore che ha autorizzato la manifestazione.


Mentre Palazzo San Giorgio ancora indaga al suo interno, la Procura dello Stretto ha avviato sue le indagini per stabilire gli eventuali risvolti penali, in termini di abusi ed omissioni, di una delle vicende di certo più imbarazzanti degli ultimi tempi.

 

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