Il decreto Calabria fissava in un anno la durata in carica, periodo che sulla carta è terminato il 4 maggio. Ora la palla passa alla Regione: entro giugno la partita dovrebbe essere chiusa
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La gestione della sanità in Calabria si avvia ad un cambio di mano. Il primo passo nella scacchiera sanitaria dovrebbe essere a breve mosso in direzione della rimozione dei commissari straordinari che allo stato governano le aziende sanitarie e ospedaliere regionali. Cinque in tutto, quelli spediti in regione dal Governo all’indomani dell’approvazione del decreto Calabria ma che proprio in virtù di quello stesso provvedimento rischiano oggi la decadenza. È, infatti, il comma 9 dell’articolo 3 del dettato normativo a schiudere le porte della sanità alla presidente della Regione, Jole Santelli, laddove si fissa l’arco temporale di permanenza in carica dei quattro commissari straordinari: “Dodici mesi dall’entrata in vigore del presente decreto” recita il testo normativo entrato in vigore esattamente il 3 maggio del 2019.
Il capolinea del 4 maggio
E a voler essere precisi quel tempo è già scaduto due giorni fa per Jole Fantozzi, commissario dell’azienda ospedaliera di Reggio Calabria; per Gilberto Gentili, commissario dell’azienda sanitaria provinciale di Crotone; per Giuseppe Zuccatelli, commissario dell’azienda ospedaliera di Catanzaro, dell’azienda universitaria di Catanzaro e dell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza; per Giuseppe Giuliano, commissario dell’azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia e per Giuseppina Pannizzoli, commissario dell’azienda ospedaliera di Cosenza. Insomma, escluse le due aziende sanitarie sciolte per infiltrazioni mafiose - di Reggio Calabria e Catanzaro – nei prossimi trenta giorni potrebbe essere riscritto il destino delle restanti sette aziende, più volte decapitate e avvicendate.
Gli elenchi dei direttori già pronti in Regione
È sempre il testo normativo a venire in soccorso della presidente della Regione, Jole Santelli, laddove nel medesimo comma si offre il destro alla Cittadella per riappropriarsi del governo di ospedali e asp: “I commissari straordinari restano in carica fino alla nomina dei direttori generali individuati in esito a procedure selettive che sono avviate dalla Regione decorsi dodici mesi dall’entrata in vigore del presente decreto”. E pare proprio che la presidente Santelli non voglia mancare all’appuntamento, preparandosi ad inaugurare una nuova stagione di nomine politiche in sanità. La pratica dovrebbe essere chiusa già entro giugno. L’avviso pubblico per il conferimento di incarichi di direttori generali nelle aziende sanitarie e ospedaliere regionali era già stato emanato nel gennaio scorso, la lista con i nomi da pescare è quindi già pronta da mesi in Cittadella.