VIDEO | Al cimitero di colle Mussano la Santa messa officiata dal presule: «L'attenzione verso la morte testimonianza del rispetto per la vita». Si va intanto verso una soluzione per il problema della carenza di loculi
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Nel rinsaldare il legame d’amore tra cielo e terra si prega per i morti per celebrare la vita, rivolgendo un pensiero ai cari già in cammino verso la luce del Signore. La consapevolezza del comune destino, aiuta a mettere a fuoco i veri valori dell’esistenza: «Siamo humus, terra. E la consapevolezza di questa nostra condizione, dovrebbe aiutarci in vita nelle relazioni con gli altri». Sono le parole dell’arcivescovo di Cosenza-Bisignano monsignor Giovanni Checchinato. Il presule, insieme ai parroci cittadini, nella giornata della commemorazione dei defunti, ha officiato la Santa Messa solenne nella chiesa del Gesù Risorto del cimitero comunale del capoluogo bruzio.
Il ricordo dei cari in ogni eucarestia
In realtà, come sottolinea una nota della Diocesi, la Chiesa ricorda in ogni eucaristia chi ci ha già preceduti nell’incontro con il Signore ma in questo periodo la loro memoria è più forte e sentita. Eppure l’affluenza nei luoghi dell’eterno riposo, si fa sempre più rada, segnale di un momento di crisi di valori che investe anche le sfere religiose: «Significa che si può crescere nella civiltà e si può crescere anche nella barbarie – ha commentato il padre arcivescovo - Lì dove non abbiamo attenzione e rispetto nei confronti del mistero della morte, per converso, non abbiamo attenzione e rispetto nemmeno nei confronti della vita». Al termine della celebrazione, deposta una corona di fiori davanti alla stele che ricorda i caduti di tutti le guerre.
Bare in attesa
Una sessantina le bare in attesa di una sistemazione. Dall’amministrazione comunale però rassicurano: le operazioni di tumulazione hanno subito un rallentamento nei mesi estivi su disposizione dell’Azienda sanitaria e sono sospese in questo periodo per il maggiore flusso di visitatori. Ma vi sono già 40 loculi liberi mentre la prossima estumulazione di salme risalenti alla fine degli anni Settanta, per le quali la concessione è scaduta, consentirà di garantire nuovi spazi senza necessità di procedere a lavori di ampliamento.