Operazione antidroga dei Carabinieri, questa mattina, nei comuni di San Luca e Benestare. Al termine di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Locri, diretta dal procuratore Luigi D’Alessio, i carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e i militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Locri su richiesta della locale Procura, nei confronti di 12 persone.
Sei gli indagati arrestati (ai domiciliari o in carcere), tre quelli sottoposti all'obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria, altrettante le persone irreperibili.


L’esecuzione dei provvedimenti cautelari costituisce l’epilogo di una complessa attività investigativa su un sodalizio criminale attivo a San Luca, in Aspromonte, dedito alla coltivazione intensiva di marijuana. Avviata nel luglio 2017, l’indagine “Santavenere” – così denominata dalla località sanluchese in cui è stata individuata la prima piantagione - ha consentito di trovare, nel corso del tempo e sempre nel territorio di San Luca, numerose coltivazioni di cannabis indica nelle zone di Santavenere, Carrosello, Ciliti, Guardia, Napurdà, D’Ustra, Jentile, per un sequestro complessivo di oltre 1.500 piante e 67 kg di marijuana, pari a circa 534mila dosi, dal valore commerciale di svariati milioni di euro.


Con lunghi appostamenti e riprese video sulla prima piantagione individuata è stato possibile identificare i primi due coltivatori ed un’ulteriore piantagione realizzata in una località vicina; ulteriori accertamenti, i rastrellamenti e le riprese aeree in zone aspromontane hanno poi consentito di identificare gli altri indagati, tra i quali diversi soggetti vicini, per vincoli di parentela, al clan di 'ndrangheta dei Giorgi, detti “Boviciani”, di San Luca. Da qui l’emissione di 9 decreti di ritardato arresto, necessari per non pregiudicare le complesse indagini in corso.


Come emerso da altre inchieste (l'operazione “Selfie” è la più recente), anche in questo caso gli indagati avevano installato delle foto-trappole a presidio delle piantagioni, escogitando ogni possibile accorgimento per complicare la loro identificazione, compreso l’uso di passamontagna. È stata accertata anche la disponibilità di armi, in particolare un fucile da caccia modificato e perfettamente funzionante, portato da alcuni indagati in una delle piantagioni per essere provato.


Nelle aree circostanti alle piantagioni sono stati rinvenuti 3 fucili da caccia e 151 munizioni per fucile di vario calibro, sequestrati a carico di ignoti. Nel corso delle perquisizioni svolte nella fase esecutiva, nell’abitazione di uno degli indagati sono stati rinvenuti e sequestrati 3 involucri di marijuana del peso complessivo di 700 grammi circa. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, dei reati di produzione e traffico illecito in concorso di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti e detenzione e porto illegale in concorso di armi comuni da sparo.

 

Gli indagati

Antonio Pizzata, nato a Locri (RC) il 20.03.1992, residente a San Luca (misura della custodia in carcere);

Domenico Scipione, nato a Locri (RC) il 23.05.1987 residente a San Luca (misura della custodia in carcere);

Roberto Bonaparte, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 21.05.1993, residente a San Luca (arresti domiciliari);

Francesco Giorgi, nato a Locri (RC) il 18.01.1986, residente a San Luca (arresti domiciliari);

Michele Giorgi, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 19.05.1999, residente a San Luca (arresti domiciliari);

Ferdinando Varacalli, nato Locri (RC) il 26.01.1987, residente a Benestare (arresti domiciliari);

Domenico Costanzo, nato a Locri (RC) il 15.07.1973, residente a San Luca (obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria);

Stefano Giampaolo, nato a Locri (RC) il 29.10.1990, residente a San Luca (obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria);

 Antonio Pelle, nato a San Luca (RC) il 16.02.1969, residente a San Luca (obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria).

 

Oltre ad altri tre indagati destinatari del provvedimento cautelare risultati irreperibili e pertanto tuttora attivamente ricercati.