Si terrà giovedì 5 maggio, alle ore 11, presso il Tribunale di Paola, il processo che vede imputato Cristian Filippo, venticinquenne affetto da fibromialgia, accusato di aver coltivato due piante di cannabis che utilizzava per lenire i dolori causati dalla sua malattia. Cristian Filippo è seguito dall’associazione "Meglio Legale", che gli offre assistenza legale tramite il lavoro dell’avvocato Gianmichele Bosco, del Foro di Catanzaro, e dall'Associazione Luca Cosioni, il cui leader Marco Cappato già in passato si è esposto per denunciare la condizione del paziente. Saranno presenti: Antonella Soldo, coordinatrice di Meglio Legale; Gianmichele Bosco, legale di Cristian Filippo; Ferdinando Laghi, consigliere regionale; Arci Cosenza, l’Associazione Filorosso '95 ed esponenti del partito +Europa.

La fibromialgia

La patologia del giovane, la fibromialgia, è caratterizzata da dolori muscolari diffusi associati ad affaticamento, rigidità, problemi di insonnia, di memoria e alterazioni dell’umore. Per questa patologia è possibile prescrivere, secondo il dm del 9 novembre 2015, una terapia a base di cannabis. Trovando benessere con l’utilizzo della pianta, Cristian Filippo aveva iniziato una piccola coltivazione domestica dal momento che non riusciva a recepire la medicina tramite il Sistema sanitario regionale. La Calabria, infatti, è una delle tre regioni italiane (insieme a Molise e Valle D’Aosta) che non hanno un decreto regionale per recepire le direttive del Ministero della Salute che prevedono la possibilità di curarsi con questo tipo di terapia.

Il caso da Paola

Dopo la perquisizione, nel giugno del 2019 e il ritrovamento di due piante di cannabis, una posta nel box doccia e l’altra sul balcone di casa, Cristian Filippo è stato indagato per coltivazione illecita e detenzione di sostanza stupefacente per cessione a terzi. Tra gli elementi che hanno portato all’ipotesi di spaccio, è stato evidenziato lo stato di disoccupazione del ragazzo che, secondo l’accusa, non gli avrebbe permesso di procurarsi il necessario per la coltivazione (giustificabile, secondo questa ricostruzione, solo attraverso la cessione a terzi).

Arrestato all'inizio di giugno 2019, Filippo è stato ristretto presso la propria abitazione per un mese. Dopo i domiciliari, per il giovane è stato disposto l'obbligo di dimora nel Comune di Paola, con il divieto di allontanarsi dalla propria abitazione fino al 4 ottobre dello stesso anno. Il 10 giugno 2021, si è tenuta presso il Tribunale di Paola l’udienza dibattimentale, dato il cospicuo carico giudiziario della procura, la seconda udienza si terrà proprio il prossimo 5 maggio 2022, a distanza di un anno. Per il reato imputatogli, Cristian Filippo rischia fino a 6 anni di carcere. All’udienza del 5 maggio sarà ascoltata la testimonianza della dottoressa Mary Angela Siciliano, medico curante di Cristian Filippo.