Terza udienza, oggi al Tribunale di Paola, del processo che vede imputato Cristian Filippo, venticinquenne affetto da fibromialgia, accusato di aver coltivato due piante di cannabis che utilizzava per lenire i dolori causati dalla sua malattia. La giudice Carla D'Acunzo ha sentito il maresciallo dei carabinieri Fabio Attanasio, che aveva operato la perquisizione, e la dottoressa Mary Angela Siciliano, medico curante del giovane seguito dall'associazione Meglio Legale che gli offre assistenza legale tramite l'avvocato Gianmichele Bosco, del Foro di Catanzaro, e dall'Associazione Luca Coscioni.

La nuova udienza del processo è stata fissata al prossimo 22 settembre 2022. Essendo riuscito a trovare benessere grazie all'utilizzo della pianta, Cristian Filippo aveva iniziato una piccola coltivazione domestica dal momento che non riusciva a recepire la medicina tramite il Sistema Sanitario Regionale perché la Calabria, è una delle tre regioni italiane (insieme a Molise e Valle D'Aosta) a non avere un decreto che recepisca le direttive del Ministero della Salute che prevedono la possibilità di curarsi con questo tipo di terapia. «Rifarei le stesse cose - ha detto il giovane - sono nella stessa condizione del 2019: ancora senza una terapia ufficiale. Il tempo è scaduto, non possiamo più aspettare. Non posso mettere in stand-by il dolore e aspettare che il Parlamento decida».

«Oggi abbiamo sentito il carabiniere - ha detto l'avv. Bosco - che ha fatto la perquisizione a seguito della quella Cristian Filippo ha avuto i domiciliari. Ora siamo alle fasi conclusive di questo processo. Come teste a discarico abbiamo udito la dottoressa Siciliano che ha in cura Cristian e che ci ha spiegato in maniera chiarissima la necessità del paziente».

«Non si parla solo di giustizia per Cristian - ha sostenuto Antonella Soldo, coordinatrice di Meglio legale e componente del Comitato Cannabis Legale - ma il fatto che in una regione come la Calabria tribunali e forze dell'ordine siano impegnate a perseguire un paziente invece che la 'ndrangheta è un problema per tutti». Fuori dal Tribunale di Paola c'erano anche associazioni del territorio come Arci Cosenza e Filorosso '95. Presente anche il consigliere regionale calabrese Ferdinando Laghi del Gruppo de Magistris presidente.