Il Csm torna sui propri passi e punta tutto su Vincenzo Capomolla come procuratore di Cosenza. Ormai non ci sono più dubbi sul fatto che l’attuale procuratore vicario di Catanzaro diventi il successore di Mario Spagnuolo, andato in pensione lo scorso mese di marzo, al termine di una lunga carriera professionale. La quinta commissione, cosa mai successa prima, ha cambiato la proposta di delibera per la procura di Cosenza, votando all’unanimità per Vincenzo Capomolla ed escludendo invece Vincenzo Luberto che in prima battuta aveva ottenuto due voti, quelli di Ernesto Carbone e Paolini. In quella occasione, per Capomolla avevano espresso una preferenza ciascuno Forziati, Miele e Maurizio Carbone. Non è dato sapere cosa ci sia dietro il cambio di rotta ma se ne saprà di più nel Plenum di domani.

csm luberto capomolla
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La prima proposta del Csm per il posto di procuratore della Repubblica a Cosenza

Carriera e requisiti di Vincenzo Capomolla

Il magistrato Vincenzo Capomolla può vantare una lunga e articolata carriera professionale, costruita su esperienze solide e diversificate. Ha iniziato il suo percorso come Pretore a Vibo Valentia dal 1° dicembre 1995 al 1° giugno 1999, occupandosi di funzioni giudicanti promiscue in materia di lavoro, previdenza, assistenza, civile e penale dibattimentale. Successivamente, ha svolto funzioni penali presso la sezione distaccata di Tropea, in aggiunta a quelle relative al lavoro e alla previdenza presso la sede centrale. Successivamente, è stato assegnato alla sezione distaccata di Serra San Bruno con funzioni promiscue, continuando nel contempo a esercitare le funzioni penali presso la sede centrale di Vibo Valentia. Nel corso di questo periodo, dal 27 aprile al 26 luglio 1997, è stato applicato in via esclusiva al Tribunale di Catanzaro, presso la sezione riesame.

Dal 2 giugno 1999 al 2 settembre 2008, ha svolto funzioni giudicanti penali presso il Tribunale di Vibo Valentia come giudice monocratico e collegiale. In particolare, ha ricoperto il ruolo di Presidente del collegio penale, occupandosi di procedimenti complessi per reati ordinari e reati ex art. 51, comma 3-bis, c.p.p., nonché di riesame delle misure cautelari personali e reali e delle misure di prevenzione. Durante questo periodo, si è distinto per aver trattato e definito numerosi processi articolati, riuscendo a ottenere una drastica riduzione delle pendenze dinanzi al collegio penale.

Dal 2 giugno 1999 al 21 aprile 2003, ha assunto anche l’incarico di coordinatore della sezione penale, affrontando la complessa fase di transizione derivante dalla soppressione delle preture circondariali. La gestione di questo delicato momento ha richiesto grande impegno sia dal punto di vista organizzativo sia nella trattazione dei procedimenti. Nel corso del suo incarico, ha svolto anche funzioni di GUP in sostituzione. Dal 4 settembre 2004 al 2 settembre 2008, ha ricoperto il ruolo di giudice coordinatore della sezione GIP/GUP, trattando e definendo numerosi procedimenti, come attestato dalle fonti ufficiali.

Successivamente, dal 3 settembre 2008 al 9 novembre 2017, a seguito di trasferimento e cambio di funzioni, ha ricoperto il ruolo di sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro. Inizialmente assegnato alla Procura ordinaria, ha trattato procedimenti relativi a reati di vario genere, inclusi quelli contro la persona, contro la Pubblica Amministrazione e procedimenti ex art. 11 c.p.p. Durante questo periodo, ha affrontato anche procedimenti per reati di criminalità organizzata ex art. 51, comma 3-bis, c.p.p., sia nella fase di indagine che in quella di giudizio.

Dal 14 dicembre 2009 al 9 novembre 2017, ha svolto funzioni di sostituto procuratore presso la Direzione Distrettuale Antimafia occupandosi di reati di criminalità organizzata, misure di prevenzione personali e patrimoniali per indiziati di mafia e dirigendo indagini particolarmente complesse.

Durante questo periodo, ha curato la redazione di numerose richieste cautelari e la definizione di procedimenti in fase di indagini preliminari e di giudizio, nonché di atti di impugnazione sia in materia cautelare sia contro sentenze di primo grado. La sua attività ha riguardato, in particolare, la gestione delle indagini sulla spirale di omicidi tra cosche criminali della costa ionica catanzarese, nonché procedimenti relativi al territorio di Lamezia Terme e della provincia di Crotone. Il parere attitudinale specifico ne evidenzia la straordinaria capacità direttiva nel coordinamento delle indagini e delle forze di polizia giudiziaria, nonché i rilevanti risultati ottenuti.

Lotta alla ‘ndrangheta

Dal 10 novembre 2017 ad oggi, Capomolla ricopre il ruolo di procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Catanzaro. Nel corso di questo incarico ha svolto numerose attività di coordinamento. Si segnala che fino al 22 settembre 2019, ha coordinato i magistrati della Procura ordinaria e l’attività dei VPO, trattando direttamente procedimenti ex art. 11 c.p.p. e quelli di definizione affari semplici. Dal 28 maggio 2018, esercita la funzione di Procuratore Vicario, sostituendo il Procuratore della Repubblica in sua assenza. Dal 23 settembre 2019, si occupa del coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia per la macroarea tirrenica (Lamezia Terme, Paola, Cosenza) e della trattazione dei procedimenti antiterrorismo. Dal 9 dicembre 2019 al 4 ottobre 2021, ha coordinato anche la macroarea ionica per i circondari di Catanzaro e Castrovillari.

I giudizi dei colleghi e del personale amministrativo

L’autorelazione e il parere attitudinale specifico mettono in risalto non solo l’elevata competenza tecnica e professionale del dottor Capomolla, ma anche le sue spiccate doti organizzative e direttive, dimostrate in ogni ruolo ricoperto. È stato riconosciuto come un magistrato capace di coniugare rigore giuridico, intuito investigativo e una notevole capacità gestionale, affrontando procedimenti di particolare complessità con impegno e professionalità.