VIDEO | Lo sfogo del procuratore di Castrovillari dopo l'operazione Last minute che ha fatto scattare le manette ai polsi di 17 persone, molte delle quali già con numerosi precedenti alle spalle: «C'è sfiducia nelle Istituzioni perché manca la certezza della pena»
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Dieci persone destinatarie di misura cautelare in carcere, tra cui una ancora ricercata, sette agli arresti domiciliari. Con l’operazione Last Minute la Procura di Castrovillari ha sferrato un duro colpo ai gruppi criminali operanti nella sibaritide, dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti. I provvedimenti restrittivi emessi dal Gip, sono giunti a margine di un’articolata indagine coordinata dal procuratore capo Eugenio Facciolla, insieme al sostituto Antonio Iannotta, e condotta dai carabinieri della compagnia di Castrovillari, agli ordini del capitano Giovanni Caruso.
Inchiesta scaturita da una tentata estorsione
Nel mirino, ancora una volta, la frazione di Lauropoli di Cassano allo Jonio, feudo della cosca Abbruzzese – Zingari dove si concentrano le principali piazze di spaccio di Timpone Rosso, Capo Lanza e Via Fiume. L’inchiesta ha preso spunto nell’aprile 2017, dalla tentata estorsione, esercitata con il sistema del cavallo di ritorno, ai danni di un imprenditore di Spezzano Albanese, al quale tre degli arrestati, Leonardo Abbruzzese, Giovanni Arturi e Francesco Orsino, avevano rubato alcuni mezzi agricoli, chiedendo per la restituzione un riscatto di 14 mila euro.
Lavoro scrupoloso dei carabinieri
Gli inquirenti, non potendo contare sulla collaborazione della vittima, hanno allora avviato un’attività di intercettazione ambientale e telefonica, risalendo ai responsabili i quali, a loro volta, erano coinvolti nel giro dello spaccio di stupefacenti, in particolare eroina. I successivi approfondimenti, effettuati anche attraverso l’installazione di microcamere nella casa della nonna di uno degli indagati, hanno così consentito di ricostruire il traffico di droga.
Contestati 63 capi di imputazione
Cristallizzati 283 episodi di cessione. 45 assuntori sono stati segnalati alla Prefettura, 7 pusher sono state arrestati in flagranza. Contestati complessivamente 63 capi di imputazione. Gli arrestati sono tutti gravati da numerosi precedenti e però continuavano a delinquere indisturbati. Proprio su questo aspetto si è soffermato il procuratore Facciolla, lamentando gli eccessivi benefit concessi ai condannati tali da determinare una espiazione della pena minima e iniqua rispetto alla gravità dei reati commessi.