Un'intimidazione ad un cantiere Anas sulla Traversale delle Serre, una strada statale che, una volta ultimata collegherà il versante tirrenico del vibonese con quello ionico del catanzarese. Un uomo col volto travisato ha sparato colpi d'arma da fuoco contro le strutture del cantiere che si trova a Vazzano, nel vibonese, e quella che ospita la vigilanza. Ed è stato proprio il personale di vigilanza a notare l'uomo e a dare l'allarme. Le indagini sono condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia che non escludono alcuna ipotesi sul movente dell'intimidazione, dal racket al gesto di un singolo magari risentito per un qualche motivo con la ditta. Gli investigatori stanno ora visionando le telecamere degli impianti di sicurezza della zona per cercare di risalire all'identità dell'autore. 

La condanna dei sindacati

Nel frattempo arriva la ferma condanna della FenealUil Calabria, che parla di «atto vile intimidatorio» che «colpisce un progetto di fondamentale importanza per lo sviluppo infrastrutturale del territorio e rappresenta un attacco non solo alle istituzioni ma anche a tutti i lavoratori coinvolti».

Da qui, la solidarietà espressa dal sindacato a tutti i lavoratori del cantiere e alle loro famiglie, ribadendo il proprio impegno «nella tutela dei diritti e della sicurezza dei lavoratori. La nostra organizzazione chiede alle autorità competenti di fare piena luce su quanto accaduto, assicurando i responsabili alla giustizia e garantendo un ambiente di lavoro sicuro e sereno. Episodi come questo evidenziano la necessità di rafforzare ulteriormente i protocolli di legalità e le misure di sicurezza nei cantieri. È indispensabile che tutti i soggetti coinvolti nel settore delle costruzioni collaborino per prevenire e contrastare ogni forma di intimidazione e illegalità, al fine di favorire uno sviluppo infrastrutturale sano e sostenibile per la Calabria». La FenealUil Calabria – conclude la nota - «continuerà a monitorare attentamente la situazione e a supportare tutte le iniziative volte a garantire la sicurezza e il benessere dei lavoratori, convinta che solo attraverso la legalità e la giustizia sia possibile costruire un futuro migliore per il nostro territorio».

Sull'episodio si è espresso anche Simone Celebre, segretario generale Fillea Cgil Calabria. «Esprimiamo solidarietà alle imprese e a tutti i dipendenti vittime di questo ennesimo atto delinquenziale dicendo da subito che noi siamo pronti a costruire muri e barricate contro chi, con questi attacchi vigliacchi, tenda di svilire l’imprenditoria calabrese. Da subito chiediamo alle Istituzioni e a tutti quelli che ci vorranno stare, ognuno per la propria parte, di fare quadrato per far sì che non ritornino i fantasmi del passato, quando la criminalità la faceva da padrona. Come Fillea Calabria riteniamo che non è il momento di fare discorsi demagogici e strumentali, ma di unire le forze per fare unione ed erigere delle solide barricate per contrastare episodi come questi che entrano, prepotentemente, nella quotidianità e nella vita reale delle imprese, dei lavoratori ma soprattutto dei cantieri delle grandi opere che in Calabria si stanno sviluppando. Chiediamo, altresì, attenzione, soprattutto, alla Prefettura di Vibo Valentia anche perché questa è un’opera in cui è stato sottoscritto il protocollo di legalità tipo  per le grandi opere. Noi come Fillea Cgil Calabria, nelle prossime ore, ci attiveremo per un incontro in Prefettura per capire bene quello che è successo ma, soprattutto, per respingere, con forza e determinazione questi attacchi. Noi, come sempre, ci saremo e saremo in prima linea».