Clinica Tricarico, crac finanziario esteso ai soci e alla nuova società

Nel luglio del 2018 il tribunale di Paola aveva dichiarato fallita la società Istituto Ninetta Rosano Srl, che ha gestito la clinica privata fino al 2010. Ora i giudici paolani hanno esteso il provvedimento

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di Francesca  Lagatta
25 settembre 2019
12:30

Quando proprio tutti si stavano chiedendo a che punto fossero le indagini sulla clinica Tricarico di Belvedere Marittimo, ecco che il tribunale di Paola ha aggiunto un altro tassello estendendo il fallimento della società di gestione "Istituto Ninetta Rosano Srl", in breve Inr, anche alla società "Casa di Cura Tricarico Rosano Srl", in beve Ctr. A ciò, si aggiunge anche il fallimento personale dei principali attori di questa vicenda, ossia, Carmen Rosano, Ciro Tricarico Rosano e Pasquale Tricarico Rosano.

Una vicenda ingarbugliata

La Ctr era nata nel dicembre 2010 per prendere il posto della società "Inr"  che nel frattempo aveva accumulato debiti per parecchi milioni di euro. La stessa, dopo un lungo iter, era dichiarata fallita il 17 luglio 2018. Non solo, in pieno concordato, si era concesso incredibilmente ai gestori, nonostante la supervisione dei commissari giudiziali, di riattivare la Inr un mese e mezzo prima del fallimento, dopo quasi un decennio di inattività. L'azione aveva consentito di scaricare il costo dei tfr dei dipendenti sulla collettività, invece che sulla nuova società Ctr. L'escamotage però non è bastato a trarre in inganno i giudici del tribunale, che oggi hanno dichiarato fallita anche la seconda società, la quale, esattamente come la prima, dal 2011 al 2018 ha continuato ad accumulare debiti anche grazie a una gestione scellerata del patrimonio, con spese che hanno insospettito non poco gli inquirenti. Per questo, dieci giorni dopo la prima sentenza del fallimento, il procuratore capo di Paola, Pierapaolo Bruni, ha aperto un fascicolo di inchiesta per fare luce sul presunto reato di bancarotta fraudolenta. Le indagini, per cui è stata chiesta la proroga, vanno avanti tutt'oggi a tutto spiano.


Il nuovo elenco dei creditori

Così com'era accaduto per il fallimento dell'Inr, anche i creditori della società Ctr dovranno presentare le domande per la valutazione dell'ammissione allo stato passivo e cercare di recuperare i propri soldi. Peccato solo che i creditori privilegiati del primo elenco, tra cui i dipendenti, siano ancora in attesa di essere rimborsati. A quanto pare, a domande già accolte e a pratiche già avviate, si è stati costretti a rivedere liste e nomi perché alcune inchieste giornalistiche hanno portato alla luce documenti che hanno rimesso tutto in discussione. Risulterebbe, infatti, che alcuni creditori abbiano già ricevuto le spettanze firmando accordi di saldo e stralcio; nonostante ciò, alcuni di loro avrebbero presentato anche le domande di immissione al passivo, poi accettate, che inizialmente avrebbero tatto in inganno sia i commissari giudiziali, sia i giudici del tribunale.

Il paradosso

Chi segue la triste saga della clinica Tricarico, sa che Fernando Caldiero, professionista di Cetraro, ha rappresentato una figura chiave nell'intera vicenda prima nelle vesti di commercialista e consulente, poi nei panni di commissario giudiziale per il pre-concordato e il concordato fallimentare. Nonostante le polemiche generate dal suo ruolo, che a un certo punto lo hanno costretto ad uscire di scena con le dimissioni, oggi Caldiero è stato chiamato dalla Regione Calabria a risollevare le sorti del Corap, un ente di sviluppo imprenditoriale con un debito stimato di 50 milioni di euro. Come prima azione, pochi giorni dopo la sua nomina, il commercialista cetrarese aveva indetto un bando per la ricerca di un altro esperto da remunerare con 25mila euro per un mese di lavoro, nonostante la presenza di altri 4 commercialisti nella struttura dell'ente.

 

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