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Claudio Scajola ci riprova. Senza neppure attendere la fine del processo che lo vede imputato a Reggio Calabria, per aver favorito la latitanza di Amedeo Matacena jr, l'ex ministro dell'Interno è pronto a candidarsi a sindaco di Imperia. Scajola spiega di poter fare un passo indietro solo se il nipote Marco dovesse decidere di candidarsi.
«Berlusconi è contento»
«Offro questa candidatura ai cittadini imperiesi perché Imperia chiama», ha spiegato l'ex ministro. Ma la decisione non viene accolta con favore da una parte del centrodestra ligure. Sia il governatore Toti che il segretario della Lega Rixi hanno già espresso il loro parere contrario. E non è un mistero che Scajola sia da sempre lontano dalle posizioni di Toti: «Io Forza Italia l'ho costruita, fianco a fianco con Berlusconi. Di lì non mi sono mai spostato. L'ho sentito nei giorni scorsi. Gli elettori di Forza Italia sicuramente sono contenti della mia candidatura, così come sicuramente è contento Berlusconi». Proprio l'ex premier, il prossimo 26 marzo, sarà chiamato a deporre al processo che vede imputato Scajola, in qualità di testimone della difesa.
Quale futuro?
Se il nipote Marco, dunque, non dovesse decidere di candidarsi, si aprirebbe uno scenario clamoroso: ossia il ritorno alla politica attiva di Scajola, dopo l'arresto del maggio 2014. Senza contare quelli che potrebbero essere anche gli effetti di una eventuale sentenza di condanna a carico dell'ex ministro che, allo stato, deve rispondere del reato di procurata inosservanza di pena aggravato dall'aver favorito la 'ndrangheta, come da contestazione dei pubblici ministeri avvenuta nel maggio 2017.
Consolato Minniti