VIDEO | Il ricorso proposto dal Codacons, dopo le comunicazioni che invitavano i clienti a non utilizzare l'auto. La soddisfazione dell'associazione dei consumatori: «La salute e la sicurezza degli utenti non possono subire i tempi non certi dell’attuale campagna di richiamo»
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Citroen condannata a risarcire i danni derivanti dall’impossibilità di utilizzare la vettura a seguito degli airbag difettosi. È quanto si legge in una nota diramata dal Codacons che ha ottenuto la pronuncia a seguito del ricorso proposto contro Psa Italia. La società che fa capo a Stellantis era stata costretta ad inviare delle comunicazioni ai propri clienti per invitarli a «sospendere immediatamente la guida». Sotto accusa erano finiti gli airbag Takata montati principalmente dalle vetture Citroen (modelli C3 e DS3, prodotte tra il 2009 e 2019).
L'attivazione degli airbag «potrebbero avere conseguenze letali per i passeggeri in quanto potrebbero rompersi con una forza eccessiva, con il rischio che frammenti di metallo colpiscano gli occupanti del veicolo», come ha riconosciuto la stessa PSA Italia. Il ricorso è stato presentato dopo che vani erano risultate le richieste tese ad ottenere un'auto sostitutiva, atteso che la stessa PSA invitava i propri clienti a non utilizzare le vetture.
«Siamo dinnanzi una palese violazione dei diritti di migliaia di automobilisti costretti a non utilizzare la propria autovettura, e a subire un’inaccettabile limitazione alla libertà di circolazione o un rischio per la salute» sostengono gli avvocati che hanno ottenuto la decisione Matia Stefania Valentini e Francesco Di Lieto. «La mancata completa sostituzione/riparazione dà inoltre luogo all’esposizione ad un grave pregiudizio economico per i consumatori nonché al rischio di lesioni gravi e/o morte per coloro che non hanno ancora ricevuto la comunicazione di richiamo. La salute e la sicurezza degli utenti non possono subire i tempi non certi dell’attuale campagna di richiamo».
La perizia | Catanzaro, Martina Guzzi morta in un incidente «per colpa di un airbag difettoso». Consulenza shock nell’inchiesta della Procura
Questa pronuncia costituisce un primo passo perché tutti i clienti Citroen, che non possono usare le loro vetture, siano finalmente risarciti, conclude il Codacons. Un caso con esito mortale si è verificato a Catanzaro. Martina Guzzi, 24 anni, è deceduta a seguito di un incidente stradale. Nella perizia redatta dai consulenti nominati della Procura di Catanzaro nell'ambito dell'indagine si attribuiva proprio al «malfunzionamento del sistema di detonazione dell’airbag», la morte della 24enne. Il dispositivo, «a seguito dell’urto, proiettava ad alta energia cinetica un corpo metallico con modalità di urto e lesività assimilabili a ferita d’arma da fuoco».