I carabinieri della stazione Forestale di Cirò, durante una perlustrazione nella valle del fiume Neto, hanno notato un'estesa area di escavazione. Insospettiti dalle modalità di scavo hanno voluto verificare all'ufficio tecnico comunale accertando che l'escavazione era completamente abusiva.

Il cantiere si sviluppa su un'area pianeggiante, non lontano dalla strada statale 107. Era stata realizzata una vera e propria cava per l'estrazione di materiale lapideo.

Lo scavo si sviluppa su un'area di oltre 5.000 metri quadrati, in alcuni punti sino alla profondità di circa 5 m. In alcuni punti è affiorata l'acqua di falda, creando uno stagno. Secondo le stime dei carabinieri sarebbero stati prelevati, senza alcun criterio, almeno 10.000 metri cubi di materiale litoide, verosimilmente finiti all'interno di uno dei recinti degli impianti di lavorazione di calcestruzzo esistenti lungo la vallata. I carabinieri hanno dunque proceduto al sequestro dell'area affidandola in custodia giudiziaria all'ente proprietario.