La vittima stava passeggiando in un’affollata via di Diamante quando avrebbe urtato un passante. Da qui la lite sfociata nell’omicidio. Ferito anche un altro giovane di origini campane attualmente ricoverato. Proseguono intanto serrrate le indagini per risalire al responsabile
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Uno spintone. Tanto è bastato per innescare la rissa degenerata in omicidio. Assurdo quanto banale il motivo del litigio che ha spezzato la vita di Francesco Augieri, il 23enne di Cosenza ucciso all’alba di ieri a Diamante, caratteristico borgo turistico dell’alto Tirreno cosentino. Una verità sconvolgente quella che sta emergendo dalle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Scalea, agli ordini del tenente Nardone.
Pare che la vittima stesse passeggiando lungo un’affollata via quando avrebbe urtato un altro passante. Uno sconosciuto che lo avrebbe aggredito con calci e pugni prima di estrarre un coltello e pugnalarlo a morte alla schiena. Per sedare la rissa sarebbero intervenute altre persone. Una di queste, un giovane di origine campane, è rimasto ferito ed è attualmente ricoverato in ospedale con una ferita da arma da taglio al gluteo e già ascoltato dai carabinieri che stanno indagando per chiarire ogni aspetto della vicenda. Ancora non è chiaro se la vittima e il ferito si conoscessero o fossero in gruppi diversi.
Utili alle indagini le immagini degli impianti di videosorveglianza degli esercizi commerciali che si trovano nella stessa zona del locale. Pare invece che quella che punta proprio davanti alla piazza dove è avvenuto l’omicidio non fosse funzionante. Nelle scorse ore gli investigatori hanno ascoltato diverse persone che si trovavano in zona per risalire all'identità dei ragazzi coinvolti nella rissa e, soprattutto per individuare l'accoltellatore.
Francesco, Ciccio per gli amici, studente universitario e grande tifoso del Cosenza Calcio, era figlio di un noto medico di Cosenza. Una tragedia che ha colpito la comunità di Diamante. L'Amministrazione comunale, in segno di vicinanza alle famiglie, ha momentaneamente sospeso tutte le manifestazioni e gli spettacoli programmati. Cordoglio è stato espresso anche dal rettore dell’Università della Calabria e dal sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. «Da padre – dichiara il primo cittadino - posso soltanto immaginare il dolore dei genitori e di tutta la sua famiglia. Il nostro pensiero va a Francesco e ai suoi sogni infranti da una violenza inspiegabile, al suo futuro interrotto nel sangue».
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