VIDEO | Il 37enne di Soverato è andato via con grande dignità e circondato dall'amore di tutti. «Il calore della gente “ti gasa” – diceva sorridendo – perchè capisci che non devi combattere solo per te stesso ma lo devi fare anche per gli altri»
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«Non mi sono mai sentito da solo e questo è molto importante perché quando convivi con la malattia psicologicamente ti senti destabilizzato. All’inizio può sembrare di trovarsi davanti ad una sentenza, invece ho capito che non è così: bisogna lottare, bisogna essere forti perché l’ultimo a decidere è sempre Dio».
Bisogna lottare diceva e lui lo ha sempre fatto. Orlando Fratto, il guerriero 37enne di Soverato, ha lottato fino alla fine, fino all’ultimo respiro la notte scorsa, circondato dall’affetto dei suoi cari.
La grande forza di Orlando
Con la sua storia aveva commosso tutti: una catena di solidarietà aveva attraversato in lungo e in largo la Calabria e l’Italia per permettere a questo combattente affetto da un terribile sarcoma di sottoporsi ad un delicato e costoso intervento chirurgico a New York. Era il mese di aprile del 2018. Da allora Orlando non ha mai mollato, tra operazioni, complicazioni, la speranza e la voglia di ritornare alla normalità, il giovane guerriero ha sempre combattuto la sua battaglia con dignità e determinazione, circondato da un affetto straordinario da parte della sua comunità che lo ha aiutato a superare anche i momenti più difficili fino all’amputazione della gamba sinistra all’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna lo scorso mese di marzo.
L'amico di tutti
«Il calore degli altri, il calore della gente “ti gasa” – diceva sorridendo – perchè capisci che non devi combattere solo per te stesso ma lo devi fare anche per gli altri. E tutto diventa più semplice». E in città e nel comprensorio tutti si sono dati da fare: l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Ernesto Alecci, le associazioni, i medici dell’ospedale, semplici cittadini, gruppi sportivi, scuole e commercianti che con manifestazioni ed eventi benefici hanno deciso di lottare accanto al guerriero, diventato in poco tempo l’amico di tutti.
Il messaggio di Orlando
Orlando era pieno di vita, amante del mare e della pesca, aveva sempre un sorriso per tutti, era animato da un profondo amore per la sua famiglia e per mamma Cosimina in modo particolare che ha condiviso con lui ogni istante della malattia. «È la mamma che tutti vorrebbero avere» diceva di lei. Oggi Orlando non c’è più, è andato via da vero combattente, lasciando un grande vuoto ma anche un grande insegnamento: «Quello che voglio dire alla gente che ha questo tipo di malattia è di non lasciarsi andare perché chi comanda è la mente. Bisogna tenerla ben allenata ed essere sempre positivi».