Il leader del movimento "Diritti Civili" contesta l'istituzione della zona rossa nel suo comune: «La rsa è lontana chilometri dal centro abitato. In città non c'è nessun contagio»
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Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, interviene dopo l’ordinanza della presidente della Regione, Jole Santelli, che ha dichiarato zona rossa il territorio del comune di Torano Castello(luogo nativo e di residenza dello stesso Corbelli), dopo i casi di positività registrati nella Rsa Villa Torano.
Corbelli contesta la decisione della Regione: «Mi sento come un prigioniero di guerra, chiuso ingiustamente nella zona rossa, lotto per il mio paese e per la nostra gente, combattendo contro un nemico invisibile che nel nostro comune, sino a due giorni fa immune dal contagio, con zero casi positivi, non c’è, perché Villa Torano è, per la sua particolarità (vi fanno riferimento, tra personale e pazienti, decine di comuni limitrofi e anche lontani) e ubicazione (allo Scalo, di fronte lo svincolo autostradale, a diversi chilometri di distanza da Sartano e Torano centro), una realtà tutta a sé, che solo assai marginalmente riguarda il territorio comunale».
«Per questo - sottolinea Corbelli - al di là del numero dei contagiati, è stato un errore, una inutile forzatura, come ho detto ieri sera alla presidente Santelli, che stimo, chiedendole di rivedere e revocare questo ingiusto provvedimento che provoca solo nuovi disagi senza benefici concreti. Bastano e sono più che sufficienti le già esistenti restrizioni e divieti previsti in tutti i comuni».
«Spero che la Governatrice assai presto, già mi auguro nelle prossime ore - aggiunge il leader di Diritti Civili - liberi il nostro comune, ponendo fine alla prigionia della nostra comunità, che non ha bisogno di queste misure eccessive per difendersi, sa farlo rispettando gli obblighi previsti in tutto il paese come ha dimostrato sino a due giorni fa. Non può un’intera comunità pagare le colpe e gli errori di una Rsa che appartiene a persone e imprenditori di altre province, che rispetto ma che nulla hanno a che fare con il nostro territorio. Per questo, dopo aver combattuto una vita intera, mille battaglie civili in Calabria, in Italia e nel mondo, lotto oggi per la mia gente, mentre sono rinchiuso nel mio piccolo paese».
«Non siamo il nuovo focolaio della Calabria. Ma un comune immune dal contagio - attacca Corbelli - Villa Torano non rappresenta il comune di Torano Castello e la sua comunità. Ma è solo una delle tante Rsa calabresi colpite da questo maledetto coronavirus, che sono certo assai presto tutti insieme sconfiggeremo».
Corbelli si chiede inoltre «perché non sono stati eseguiti, per oltre un mese, i tamponi nella Rsa di Torano, così come disposto, per tutte le strutture sanitarie della regione, dalla stessa Governatrice calabrese e nonostante l’emergenza regionale e nazionale delle case di riposo? Tamponi che se effettuati in tempo avrebbero potuto prevenire e scongiurare questa situazione che arreca un danno enorme ad un comune, il nostro, quello di Torano, che sino ad oggi era riuscito, con comportamenti rigorosi ed esemplari, a restare immune dal contagio con zero casi positivi».
Il leader di Diritti Civili ricorda che «in questi ultimi 50 giorni ho sempre avuto la preoccupazione della casa di riposo del mio comune. E in ogni telefonata con il sindaco Raimondo ho, ogni tre quattro giorni sempre chiesto della situazione a Villa Torano, se fosse tutto a posto. E ho sempre avuto, afferma Corbelli, rassicurazioni che non c’erano problemi. Devo dare atto al sindaco Raimondo che, in tutto questo periodo, ha sempre fatto, con assoluto rigore, tutto quello che era nelle sue competenze. Chiedo per questo a chi era, per legge, preposto a farlo: perché, per oltre un mese, non sono stati fatti fare i tamponi a Villa Torano? Perché non si sono fatti sino a ieri i tamponi ai pazienti, ai dipendenti e operatori sanitari? Perché si è aspettato il primo caso sospetto per intervenire?».
Perché nonostante l’ordinanza della presidente della Regione nella Rsa di Torano - si chiede Corbelli - «non si sono fatti i tamponi, nonostante le case di riposo per anziani siano la priorità assoluta, l’emergenza numero uno, visto quello che sta succedendo in alcune Rsa della Calabria e in tante altre parti d’Italia nelle case di riposo? Qualcuno dovrà dare delle risposte a questi legittimi interrogativi. Intanto, nonostante la situazione delicata, serve mantenere la calma e non creare alcun allarmismo. C’è tanta amarezza e comprensibile preoccupazione e anche un po’ di rabbia perché il nostro comune era sino ad oggi rimasto immune al contagio con zero casi. E adesso invece per la vicenda di Villa Torano, per colpa dei mancati tamponi e degli interventi preventivi, si parla di Torano come di un nuovo caso. Riusciremo comunque a superare anche questo momento difficile».
Alla presidente Santelli Corbelli chiede «di rivedere e revocare l’ordinanza perché è sbagliato dichiarare la zona rossa, per la particolarità della situazione e dell’ubicazione della stessa Rsa Villa Torano, che si trova, in località Scalo, al confine con il comune di Bisignano, lontana chilometri dai centri abitati di Sartano e Torano. E poi perché il grosso del personale (oltre 30 dipendenti) della Rsa sono di Bisignano e di altri centri vicini. Solo un numero limitato di dipendenti sono infatti di Torano. Così come i pazienti ricoverati. Sono quasi tutti di altri comuni. A che serve dunque chiudere solo Torano, senza chiudere anche gli altri comuni interessati? Bisogna invece isolare i positivi, metterli in quarantena, nell’albergo vicino, adiacente la struttura di ricovero per anziani, identificare tutti i loro contatti e lasciarli in isolamento a casa. Bastano queste misure stringenti già in atto in tutti i comuni. E pensando poi a tutte le altre Rsa della Calabria a intervenire subito con i controlli per scongiurare che si ripeta quello che è successo a Villa Torano».