Le organizzazioni sindacali escludono uno stop generalizzato per 2 o 3 settimane in attesa che si concluda la campagna vaccinale tra il personale scolastico
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Nonostante il presidente facente funzioni Nino Spirlì parli di «proficua interlocuzione» con le organizzazioni sindacali, annunciando la chiusura per 2 o 3 settimane delle scuole, la nota stampa diffusa dalle diverse sigle che hanno partecipato alla riunione in Regione sembra smentire una chiusura tout court delle scuole per tutta la durata della campagna vaccinate tra il personale scolastico.
Nel riferire dell’incontro, «a cui ha partecipato Antonio Belcastro, relativo ai criteri del piano di vaccinazione del personale scolastico», i sindacati riassumono le soluzioni prospettate: «Una governance in capo alla regione Calabria per l’attuazione di linee guida uniformi su tutto il territorio regionale onde evitare azioni difformi da parte delle singole strutture sanitarie; garantire, nei tempi concordati, la somministrazione del vaccino a tutto il personale scolastico che ne faccia richiesta; sospensione delle attività didattiche in presenza da non attuare in maniera preventiva e generalizzata per un periodo pari a 15 giorni, ma mirata a periodi minimi, e comunque strettamente necessari, al solo verificarsi di una concentrazione di somministrazione sull’intero istituto, Comune o distretto, tale da richiedere la sospensione delle attività didattiche in presenza».
In altre parole, le rappresentanze sindacali del mondo della scuola escludono una chiusura contestuale su tutto il territorio regionale, ma chiedono chiusure mirate, ridotte nella durata e riferite ai singoli territori e istituti.
«Una modalità – aggiungono – che è stata oggetto di confronto e condivisione in un incontro, avvenuto in separata sede, fra le organizzazioni sindacali e il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Maria Rita Calvosa».