«La delicata vicenda dell’aviosuperficie merita i dovuti chiarimenti ma preme sottolineare inizialmente che le tempistiche della comunicazione della Pubblica Amministrazione non seguono le medesime dinamiche di quelle social dove tutti parlano di tutto, anche senza cognizione di causa». Comincia così il lungo comunicato stampa del sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta, recentemente coinvolto nella polemica relativa alla chiusura dell'aeroporto cittadino.

Secondo i gestori della struttura, Perrotta avrebbe la "colpa" di aver chiesto la decadenza della gestione ad Enac, per di più in modo avventato e senza prima indire un nuovo bando, generando parecchi malumori anche tra i cittadini. Cosicché nel pomeriggio il primo cittadino ha tenuto una riunione con i sindaci del territorio per spiegare nel dettaglio la situazione.

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La delibera del 2006

Secondo quanto riporta il primo cittadino, documenti alla mano, il 9 marzo del 2006 una delibera di giunta affida la gestione dell'impianto (di proprietà del Comune) procedendo «alla stesura di un bando-manifestazione di interesse per la ricerca del socio privato cui assegnare le quote del 70% di detta costituenda società di Gestione». All'appello aveva risposto, nel novembre 2005, la Società Idroscalo Turistico che ottiene la concessione d’uso dell’area adibita ad aviosuperficie «in esercizio provvisorio ed in via sperimentale a titolo gratuito per dodici mesi». Nella convenzione sottoscritta si specifica che tale concessione «potrà essere rinnovata e/o prorogata con atto espresso del Comune di Scalea e che le spese per la fornitura dell’energia elettrica e quelle relative ai tributi comunali sono a carico del concessionario (Società Idroscalo Turistico)» Ma la società Idroscalo Turistico ottiene un’unica proroga fino al 31 dicembre 2008; dopo quella data non vi è alcuna altra proroga per la gestione dell'aviosuperficie. «Siamo di fronte ad un esercizio provvisorio di 14 anni senza alcun atto di proroga», si legge ancora nella nota.

La segnalazione ad Enac

Di conseguenza, «appurata la situazione descritta, e dopo aver verificato che sul sito Enac la scadenza di disponibilità dell’area era indicata come “indefinita”, l’attuale amministrazione in data 14.02.2023, per il tramite del Responsabile Settore patrimonio l’U.T.C. del Comune di Scalea, ha necessariamente reso edotta l’Enac che la concessione è scaduta nel 2008», ponendo un quesito: “Quali attività debbano ritenersi consentite al soggetto indicato come gestore sul sito Enac?”». L'Enac, dal canto suo, risponde alla pec precisando «che non essendo in possesso di valida concessione dell’area, il sig. Alberto Ortolani non ha titolo per operare come gestore dell’Aviosuperficie; che l’aviosuperficie può essere utilizzata come aviosuperficie occasionale». Alla luce di ciò, Perrotta rispedisce al mittente accuse e polemiche: «Il sindaco, l'amministrazione comunale ed i funzionari non hanno revocato alcuna licenza né tantomeno hanno chiuso l'aviosuperficie, per come si vuole dolosamente ed in malafede far credere, bensì semplicemente è stata verificata la sussistenza dei presupposti di legge per la gestione della struttura».

La questione hangar e stazione di rifornimento

Ci sarebbe, poi, ancora un'altra questione dai contorni ambigui. Si tratta della questione dell'hangar (aviorimessa) e della stazione di rifornimento. In sintesi, nel 2007 il Comune di Scalea concede l'uso di una vasta area per la realizzazione di una struttura di ricovero e manutenzione aeromobili e di un deposito carburante e sosta autobotti di distribuzione, con impianto di erogazione, a una società che ha lo stesso amministratore della Società Idroscalo Turistico. Tale convenzione, specifica la nota, «è stata sottoscritta senza alcuna delibera autorizzativa di Giunta ma a seguito di una sola determina a firma dell’allora responsabile del servizio urbanistica. Nessuna gara pubblica è stata mai esperita».

L'intreccio di società

La società Sky Net S.r.l. successivamente cambia la denominazione sociale, ma non amministratore, che è anche lo stesso di un'altra società che, nel 2019 ha richiesto la voltura della concessione di mq. 700 rilasciata a Sky Net S.r.l. (che nel frattempo cambia nome) nonché il rilascio della licenza commerciale per vendita di carburante nell’Aeroporto di Scalea. Ma l'ufficio tecnico del Comune di Scalea non accoglie la richiesta. Così si legge ancora nel comunicato stampa. «Inoltre - concludono gli amministratori - forse non tutti sanno che il Comune di Scalea, allo stato attuale, è creditore del rilevante importo di € 140.000,00, oltre interessi, per come è stato indicato nella domanda di ammissione al passivo, nonché del pagamento in tutti questi anni degli oneri dell’energia elettrica e del mancato pagamento di tributi locali». Ad ogni modo, nei giorni scorsi, «il Sindaco ha inoltrato al Dipartimento della Protezione Civile Nazionale e Regionale dichiarazione di disponibilità all’utilizzo dell’aviosuperficie di Scalea per la prossima campagna antincendio per l’anno 2023».