La sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura ha dichiarato conclusa l'istruttoria del processo contro il magistrato di Cosenza, Eugenio Facciolla. La decisione è arrivata, al termine dell'ultima udienza, nel corso della quale vi è stato uno scontro verbale tra il sostituto procuratore generale Giovanni Di Leo, rappresentante dell'accusa, e l'ex procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla. 

Il tema del contendere? Le solite rit che la difesa del magistrato pretendeva di acquisire, relativi a procedimenti penali, sui quali aveva lavorato la Guardia di Finanza di Crotone, con il coordinamento della Dda di Catanzaro. Sul punto, il procuratore Di Leo ha fatto notare come queste intercettazioni fossero ininfluenti ai fini della sentenza, in quanto non riguardavano i capi d'incolpazione.

«Mi sembra che sia in corso un tentativo di procrastinare il processo» ha detto Di Leo nella seduta processuale. Affermazione che non ha trovato affatto d'accordo Facciolla e il suo difensore Ivano Iai, i quali hanno tentato (invano) di spiegare le ragioni per le quali avevano chiesto di acquisire anche questi file audio, dove un soggetto avrebbe detto che Facciolla era «socio di tizio in una società e di avere acquistato una villa a Cetraro con quelle somme» ha spiegato l'ex capo di Castrovillari, facendo rilevare a suo dire la pertinenza della richiesta istruttoria.

Ma Giovanni Di Leo ha preso di nuovo la parola, rimarcando che «i rit mancanti non hanno alcuna influenza con le incolpazioni presenti in questo procedimento disciplinare, comprendo sotto il profilo umano e difensivo i motivi di tali istanze, ma in questa sede non possiamo sindacare sulla ritualità delle intercettazioni, come stabilito d'altronde da un un recente provvedimento delle Sezioni Unite della Cassazione». 

Chiusa la questione, l'avvocato Ivano Iai ha prodotto una serie di documenti: la stampa delle conversazioni tra il pm della procura di Castrovillari Luca Primicerio ed Eugenio Facciolla, la risposta del direttore del Quotidiano del Sud, Rocco Valenti, circa gli eventuali articoli scritti da Paolo Orofino sulle vicende giudiziarie e disciplinare di Facciolla - cosa mai avvenuta negli ultimi anni - e la delega ed esito delle indagini sui 96 soggiorni pagati direttamente dal magistrato incolpato e infine altre trascrizioni di file audio. Documenti interamente acquisiti dal collegio giudicante, presieduto dal vicepresidente del Csm, David Ermini.

La sentenza contro Eugenio Facciolla sarà emessa il 27 ottobre, al termine delle rispettive discussioni.