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Il più grande di quattro fratelli, Hamil Mehdi, marocchino di 25 enni, è giunto in Calabria, a Luzzi, nel cosentino, nel 2006. Tutti in possesso di un regolare permesso di soggiorno, sono stati accolti, fin da subito, dalla comunità del piccolo paese cosentino e seguito dai servizi sociali del Comune. Hamil e il padre erano venditori ambulanti. I fratelli frequentano la scuola del paese.
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Il Sindaco di Luzzi: "Lo conosco, è una sorpresa" - "E' stata una sorpresa" ha commentato all'Adnkronos il sindaco di Luzzi, Manfredo Tedesco. Il marocchino "lo conosco, la sua famiglia abita a Luzzi da molti anni e sono integrati. La notizia mi sorprende e la affronto con cautela, non conoscendone ancora i risvolti. Chiederò alla questura o alla prefettura il preciso capo d’imputazione e notizie più dettagliate", ha aggiunto il sindaco.
Il marocchino abitava nel centro storico del comune cosentino, poi da circa cinque anni si è trasferito in una zona a valle. "A Luzzi c’è una buona presenza di famiglie marocchine, molte di esse hanno avuto il contributo per mensa e trasporto scolastico e oggi stesso chiederò agli uffici comunali se pure la famiglia di questo ragazzo ha beneficiato di queste misure - ha proseguito il sindaco - Noi siamo intervenuti per garantire la migliore integrazione di queste famiglie sul territorio, aiutandole come detto a fare frequentare la scuola ai figli. Finora non abbiamo mai avuto problemi".
Hamil il 10 luglio del 2015 aveva raggiunto la Turchia ma era stato fatto rientrare in Italia dopo che le autorità turche, d'intesa con gli uomini dell'Antiterrorismo italiano, ne avevano evidenziato la pericolosità respingendolo per motivi di "sicurezza pubblica". Dopo il suo rientro dalla Turchia il 25enne, è stato tenuto sotto controllo dagli uomini della Digos della questura di Cosenza.
'In Turchia solo per pregare' - "Sono andato in Turchia solo per pregare" ha dichiarato Mehdi al momento dell'arresto. "Mi avevano già contestato - ha aggiunto - di appartenere all'Isis ma io ho sempre negato. Ed anche ora ribadisco che non appartengo all'Isis. Sono andato in Turchia solamente per pregare".
Questore Liguori: 'sulle tracce del marocchino fin fa luglio' - "La Digos di Cosenza ed il Servizio centrale Antiterrorismo era sulle tracce del marocchino arrestato sin da luglio, cioe' dopo la sua espulsione dalla Turchia". Lo ha dichiarato il questore di Cosenza, Luigi Liguori, dopo l'arresto di Hamil Mehdi, accusato del reato di autoaddestramento ai fini di Terrorismo internazionale. "C'è stata una attività investigativa molto serrata ed a tutto campo, senza tralasciare nessun particolare. E proprio durante le indagini sono emersi una serie di elementi che poi hanno indotto la Dda a chiedere l'ordinanza di custodia cautelare che e' stata eseguita stamane".
Bombardieri: 'classico combattente straniero' - "L'arresto di oggi è uno dei primi casi di applicazione della legge 2015 che contesta l'auto addestramento ai fini del terrorismo internazionale - ha spiegato il coordinatore della Dda di Catanzaro Giovanni Bombardieri - il marocchino arrestato è il classico combattente straniero. Lo abbiamo monitorato costantemente dopo che in estate era stato espulso dalla Turchia".
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