Il magistrato cosentino Alberto Liguori, originario di San Demetrio Corone, ha ottenuto un pronunciamento positivo da parte del Consiglio di Stato. Il massimo organo della giustizia amministrativa ha accolto tutti i motivi di ricorso presentati dal procuratore di Terni che ora spera di diventare nuovo procuratore di Cosenza, avendo presentato la domanda nei mesi scorsi. Alberto Liguori, tuttavia, è in corsa anche per la procura di Catanzaro.

Liguori, com'è noto, era stato coinvolto nelle chat di Luca Palamara, principale attore del cosiddetto "sistema delle correnti" della magistratura italiana. Una vicenda che ha travolto tutto il mondo togato facendo emergere tante situazioni al limite. Per una di queste, Liguori era stato punito dal Consiglio Superiore della Magistratura con la perdita delle funzioni direttive relativamente alla sua ultima esperienza in Umbria. Il magistrato aveva impugnato la delibera del Csm.

«Il Csm - si legge nella sentenza - nel provvedimento del 13 gennaio 2023 muove infatti dall'assunto, meramente apodittico, secondo cui alla base delle conversazioni», quelle telematiche acquisite dalla procura di Perugia, il magistrato Liguori «avrebbe fatto uso della propria qualità di magistrato, procuratore della Repubblica di Terni, per alterare il corretto svolgimento del procedimento amministrativo afferente al conferimento di uffici direttivi e semidirettivi attraverso Palamara sia quanto questi rivestiva il ruolo di consigliere sia successivamente, attraverso pressanti e reiterata richiesta a Palamara».

Il Consiglio di Stato, inoltre, ha rilevato che «l'idea per cui queste conversazioni, in cui Liguori ha espresso i propri convincimenti o sollecitato la nomina di alcuni colleghi, abbiano effettivamente inciso sull'esercizio delle funzioni assegnategli, intaccando l'autorevolezza e la credibilità della funzione direttiva ricoperta, non è tuttavia sorretta, nell'apparato motivazione della libera in questione, da alcun concreto elemento istruttorio».

I giudici amministrativi romani hanno evidenziato che lo stesso Csm aveva disposto «l'archiviazione del procedimento ex art. L. G.» escludendo «categoricamente che l'interessamento» di Liguori «per la nomina di un collega a presidente di sezione del tribunale di Cosenza, ben lontano dal distretto di Perugia», potesse avere avuto «una qualche influenza o, comunque, incidenza sull'esercizio delle funzioni nel distretto». Insomma, la proposta di nomina di un posto semidirettivo in Calabria non ha appannato «nemmeno in astratto» le funzioni direttive di procuratore di Terni.