Quello accaduto ad Annamaria Oleastro, 33enne di Cetraro, è uno di quegli episodi che non si dimenticano. Poteva persino diventare una tragedia, ma per fortuna non lo è stato. La donna, madre di due bimbi, ha deciso di raccontarlo per mettere in guardia altre persone e per denunciare come in Calabria ogni cosa diventi difficile e complicata. Annamaria Oleastro ha avuto la sfortuna di avere un incontro ravvicinato con un rettile, un serpente o forse una vipera, ma lei ancora non lo sa perché l'animale è ancora chiuso nell'abitacolo della sua auto e nessuno sa come aiutarla. 

La disavventura

Ma procediamo per ordine. Annamaria, qualche giorno fa, si reca in un negozio del centro insieme ai suoi bimbi. Parcheggia in un'area protetta da alberi e vegetazione per mettere l'auto al riparo dalle alte temperature di queste settimane. Al ritorno la donna sistema i figli nei sedili posteriori dell'auto e quando sta per mettersi al volante e rincasare, un rettile, caduto da un albero, le piomba dapprima sul braccio, poi le striscia tra i piedi. Annamaria è immobilizzata dalla paura, ma il suo istinto di mamma prevale e quando l'animale sta per entrare nell'abitacolo, ha la forza di mettere in salvo i suoi bimbi. Le urla attirano i passanti, che si fermano a prestare soccorso. Per fortuna, stanno tutti bene. 

Il mancato intervento dei vigili del fuoco

La donna chiama subito i carabinieri, che arrivano subito sul posto, ma le fanno presente che deve rivolgersi ai vigili del fuoco. I caschi rossi, però, non arrivano, secondo il racconto della malcapitata, nemmeno dopo la seconda telefonata il giorno successivo. Le avrebbero detto di non poter intervenire e di provare a catturare l'animale con metodi casalinghi, come quello di cospargere l'asfalto di farina.

Così la 33enne comincia a fare un lungo giro di telefonate per chiedere aiuto. Tutti le dicono che prima di cercare di estrarre l'animale bisogna munirsi di siero antivipera, nel caso in cui, sentendosi attaccato, sferri a sua volta un attacco e generi spiacevoli conseguenze. La donna compie anche il giro delle farmacie, dove le dicono che non c'è più l'autorizzazione a vendere gli antidoti, allora si rivolge all'ospedale cittadino, ma il siero non ce l'hanno nemmeno qui. L'unica dose nei paraggi è a 27 chilometri, cioè all'ospedale di Paola. 

Il rettile è nell'auto da cinque giorni

Da cinque giorni Annamaria non può più usare la sua auto e nessuno sa come aiutarla. È altamente probabile che il rettile, le dice un meccanico, si sia infilato sotto la moquette e lì non c'è via d'uscita. Per liberarla dallo sgradito ospite, di colore grigio tendente al verde, l'auto andrebbe smontata pezzo per pezzo. «È stata un'esperienza bruttissima, vivo davvero una situazione spiacevole - ci dice Annamaria -, dico a tutti di fare attenzione perché potrebbe capitare a tutti». E la prossima volta potrebbe finire in malo modo.