Questa notte ignoti hanno dato alle fiamme l'automobile della coordinatrice del servizio Ecologia oggi, raccolta rifiuti di Cetraro, Cinzia Antonuccio. L'automobile era parcheggiata presso l'abitazione della coordinatrice, in contrada Santa Lucia. La Antonuccio ha più volte sollevato il tema dell'abbandono dei rifiuti attribuendolo non solo all'inciviltà del singolo cittadino, ma ipotizzando un sistema criminale organizzato dedito alla gestione dello smaltimento illegale.

 

Vicinanza e solidarietà per l’accaduto da parte del sindaco di Cetraro, Angelo Aita: «Cara Cinzia, non sarai sola, con te gli uomini e le donne di questa Città diranno a gran voce a questi delinquenti che non li vogliamo e che sono la vergogna di una comunità solidale. A nessuno sarà permesso di inginocchiare una comunità con queste barbarie. Il Comune di Cetraro si costituirà parte Civile». Dello stesso avviso anche il presidente del Consiglio comunale, Carmine Quercia: «Cara Cinzia, non sei sola, serve restare uniti contro i balordi».

 

Anche il consigliere regionale Giuseppe Aieta ha voluto esprimere solidarietà alla Antonucci: «Cara Cinzia, apprendo dell’atto intimidatorio consumato ai tuoi danni. Un altro atto incendiario che riporta indietro la città e che colpisce una giovane, intraprendente e tenace come te. Apprezzo e mi unisco allo sdegno espresso dal Sindaco sicuro che troverai la necessaria vicinanza e solidarietà di tutta la città che servirà a te per un pò di conforto ma che sarà utile alla classe dirigente tutta per rilanciare forte e decisa la battaglia contro delinquenti e balordi che offendono tutti noi. Avendo apprezzato la tua testardaggine e la tua tenacia sono certo che non indietreggerai di un passo forte del largo consenso che avrai da tutti noi e da una città intera che, quando é necessario tutelare i suoi uomini e le sue donne migliori, é capace di reagire così come é stato dimostrato in più occasioni. La giustizia farà il suo corso ma la politica deve, necessariamente, ritrovare unità ed imprimere un segnale forte a cominciare da una presa di posizione pubblica che dica forte e chiaro che questi delinquenti e balordi non li vogliamo!»

 

Francesca Lagoteta