Il fenomeno dell'insabbiamento è diventato una minaccia il porto di Cetraro e i proprietari di piccole e grandi natanti. La denuncia arriva da Giuseppe Scavella, diportista di lungo corso, che qualche giorno fa ha subito un danno di 1000 euro alle eliche della sua imbarcazione. Ma considerate le condizioni attuali dei fondali, spiega, il rischio per tutti è di rovinare le chiglie e i piedi poppieri, le parti del motore che contengono le eliche. 

Fondali di 2 metri

A causa dell'innalzamento dei fondali, dovuto proprio all'accumulo di sabbia, attraccare al porto di Cetraro è diventato molto pericoloso, secondo gli esperti, soprattutto per i natanti di grandi dimensioni. Per capire le proporzioni del fenomeno, Scavella si è tuffato in mare e ha ripreso le operazioni con la telecamera, postando poi il video sui social. Nello specchio d'acqua antistante il molo, tra il fondale e la superficie, la distanza si è ridotta a circa 2 metri. C'è poi un'area di pochi metri quadrati (come si vede nella foto di copertina), in cui invece la sabbia ha ormai superato il livello dell'acqua. 

Problema vecchio, zero soluzioni

A quanto racconta lo stesso Scavella, il problema dell'insabbiamento al porto di Cetraro ha origini remote, che però nel 2013 sembrava essere rientrato. Successivamente, senza interventi risolutivi, la sabbia ha cominciato nuovamente a posizionarsi sui fondali del mare che bagna la costa. Così, due anni fa, i disagi sono ricominciati ed oggi la situazione appare decisamente preoccupante.

L'area è interdetta, ma non ci sono avvisi

Dopo il guasto alle eliche della sua imbarcazione, un amico di Scavella si è recato negli uffici del porto per denunciare l'accaduto. Lì, gli incaricati hanno mostrato un'ordinanza della Guardia Costiera, con la quale il 30 luglio scorso ha dichiarato l'interdizione alla navigazione dell'area interessata dal fenomeno. Ma ciò sembra non essere sufficiente. «La segnalazione - dice il diportista - appare solo su una mappa pubblicata sul sito della Capitaneria di porto di Cetraro». Non c'è nessun segnale, infatti, né a terra né in mare, ad informare coloro che si apprestano ad entrare nella darsena e questo può rappresentare un serio pericolo, soprattutto per chi vi giunge di notte.