VIDEO | La bimba di cinque anni soffre di una malattia rara. Nonostante le tante richieste di aiuto della madre, Comune e Asp di Cosenza non erano ancora riusciti a dare risposte. Qualche giorno fa la denuncia ai nostri microfoni, il sindaco Cennamo: «È arrivata la soluzione»
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Alla piccola Gioia (nome di fantasia) sono stati finalmente riconosciuti i suoi diritti alla salute e a vivere la sua infanzia in tutta sicurezza. La bimba, affetta da una malattia rara e da una grave forma di epilessia, d'ora in poi sarà costantemente assistita da un infermiere professionale per tutto il tempo della sua permanenza all'asilo, che solitamente, a causa delle gravi patologie, si aggira intorno alle due o tre ore a settimana. Il risultato arriva dopo giorni di battaglie civili e politiche sollevate dal clamore mediatico generato dalla vicenda. «È arrivata la soluzione - ha detto ieri mattina il sindaco di Cetraro, Ermanno Cennamo, ai nostri microfoni -. La mamma della bambina oggi sarà contattata per capire come organizzare questo servizio». Era stata proprio la mamma della piccola a denunciare il caso, qualche giorno fa, attraverso le colonne del nostro giornale, dopo le richieste di aiuto alle istituzioni cadute nel vuoto per mesi.
Un calvario lungo quasi un anno
Il calvario di questa donna e della sua bimba, di soli cinque anni, è cominciato nel febbraio di quasi un anno fa, quando quest'ultima è stata colta da una grave crisi epilettica proprio mentre si trovava all'asilo. Nonostante l'enorme spavento, tutto è finto per il meglio, ma negli istanti successivi la donna ha capito che la vita di sua figlia non può rimanere in balìa del destino. Così, ha cominciato a chiedere assistenza infermieristica, rivolgendosi prima di tutto al Comune, destinatario di decine di migliaia di euro di fondi da utilizzare per fronteggiare la disabilità.
Da via De Seta, sede del municipio cetrarese, si sono subito attivati, cercando di evadere la richiesta di aiuto, e hanno mandato una puericultrice, che si è occupata esclusivamente della bimba, e un assistente alla persona, che invece è una figura che si occupa di tutti i bambini disabili del plesso scolastico. In più, il Comune, per qualche tempo, ha inviato anche un assistente domiciliare, al di fuori dell'orario scolastico. Tuttavia, nonostante la buona volontà dell'amministrazione comunale, il grido d'aiuto della madre è rimasto inascoltato. Infatti, in presenza di malattie gravi come quelle da cui è affetta la piccola Gioia, solo un infermiere specializzato e altamente formato è in grado di sedare nell'immediato una crisi epilettica e le sue potenziali conseguenze nefaste. Pertanto, è cominciato il braccio di ferro tra il Comune guidato da Cennamo e l'Asp di Cosenza per stabilire di chi fosse la responsabilità in merito a tale servizio. Per molti mesi, nonostante le fitte interlocuzioni tra i due enti, fino a ieri mattina non si era ancora giunti alla soluzione.
L'eco mediatica
Il caso, che ha contorni ambigui a causa di un buco legislativo, viene portato alla luce da LaC News24 e la questione diviene pubblica. Intervengono la Garante della Salute della Regione Calabria, Anna Maria Stanganelli, l'associazione "Mamme indispensabili" della presidente Stella Marcone e il consigliere comunale d'opposizione, Giuseppe Aieta, che parla di silenzio assordante delle istituzioni e attacca apertamente il sindaco.
Le parti in causa, spinte anche dalla forte eco mediatica, tornano a confrontarsi, anche alla luce del fatto, incontrovertibile, che in materia di salute la competenza è sempre del sistema sanitario nazionale, benché ad oggi, effettivamente, non esista una clausola che obblighi le Asp calabresi ad attivare il servizio infermieristico nelle scuole. La direttrice del distretto sanitario del Tirreno, Angela Riccetti, si impegna comunque a risolvere la questione personalmente, al solo fine di garantire il diritto alla salute della bambina, e si attiva per cercare dei volontari tra i dipendenti dell'Azienda sanitaria provinciale bruzia. Costoro garantiranno il servizio di assistenza al di fuori dell'orario di lavoro, e a titolo gratuito, pur di non lasciare sola la piccola Gioia. Tempi e modalità saranno decisi in accordo con la madre.
Le parole del sindaco
Dopo la comunicazione dell'Asp, nella stanza del sindaco Ermanno Cennamo si è tenuta una breve riunione alla presenza, tra gli altri, degli assistenti sociali e dell'assessore alle Politiche sociali Barbara Falbo. «Con grande soddisfazione - ha detto il primo cittadino - possiamo dire che oggi finalmente è arrivata la risposta dell'Asp attraverso Angela Riccetti, che ci offre la soluzione».
Il servizio potrebbe prendere il via già nei prossimi giorni, anche grazie alla disponibilità dell'infermiera Antonella Melito, che per prima varcherà la soglia della classe. «Devo dire che il Comune, il settore degli assistenti sociali e l'assessore Barbara Falbo, su queste tematiche di grande sensibilità e responsabilità hanno fatto sempre la loro parte nei limiti delle competenza e delle pertinenze - dice ancora Cennamo, fugando ogni dubbio sull'impegno profuso nella vicenda -. Considerate che abbiamo molti bambini disabili nei nostri istituti scolastici e tutti sono seguiti da operatori, assistenti alla persona ed educatori. Il Comune di Cetraro investe una cifra importante, oltre 100mila euro all'anno, per garantire l'assistenza a tutti. Su queste tematiche, credo, il Comune di Cetraro è avanti rispetto a quelle che sono le tante criticità, anche se non basta. Da qualche anno si è avvertita la necessità di avere gli infermieri nelle nostre scuole, ma la pertinenza è dell'Asp». Il sindaco lo sottolinea, senza mai fare riferimento alle polemiche di cui è stato oggetto in questi ultimi giorni. «Oggi l'Asp risponde offrendoci una soluzione - conclude - e noi ringraziamo».