La pianificazione decisa a livello nazionale toccherà anche il centro del Vibonese in cui si sono registrate minacce a due sacerdoti e persone impegnate nell’associazionismo
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Dopo le intimidazioni che hanno scosso la comunità di Cessaniti arriva anche l’esercito per dare supporto all’Arma dei carabinieri nel controllo del territorio. Il centro del Vibonese è stato teatro, negli ultimi tempi, di un’escalation di intimidazioni nei confronti di due sacerdoti e persone impegnate nell’associazionismo. A ricevere i militari ed i carabinieri è stato il commissario prefettizio, Sergio Raimondo, che da un paio di mesi regge le sorti del Municipio di Cessaniti dopo le dimissioni del primo cittadino Francesco Mazzeo a seguito della pubblicazione, sul Vibonese.it, di alcune inchieste giornalistiche che riprendevano quanto emerso nell’ambito delle operazioni antimafia Maestrale e Carthago sul controllo del Comune da parte dei clan locali.
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Una visita al commissario prefettizio che non nasce a caso, atteso che pure Sergio Raimondo è stato destinatario di lettere minatorie per l’opera di ripristino della legalità all’interno di un Comune chiamato a giugno al voto. Il Piano di vigilanza è stato predisposto dal prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Paolo Grieco, che con il comandante provinciale dei carabinieri Luca Toti, il questore Cristiano Tatarelli e il comandante provinciale della Guardia di finanza Massimo Ghibaudo hanno impresso un nuovo corso nel “controllo” del territorio e della vita degli enti locali.
Il prefetto ci tiene tuttavia a sottolineare che si tratta di una normale attività di controllo del territorio rientrante nell’ambito di una pianificazione a livello nazionale. Un controllo già presente in altre realtà ma che ora si è deciso di estendere anche su Cessaniti per garantire maggiore sicurezza ai cittadini. Gli uomini dell’Esercito si muoveranno a Cessaniti e frazioni attraverso presidi mobili e fissi al fine di incrementare il controllo del territorio. Continua a leggere sul Vibonese.