In piena seconda ondata pandemica, con il pronto soccorso dell'Annunziata al collasso e la task force anti-coronavirus dell'Asp mobilitata per reperire posti letto negli ospedali del territorio, Vincenzo Cesareo, direttore sanitario dello spoke Cetraro-Paola e del nosocomio di San Giovanni in Fiore, sollecitato quotidianamente a svolgere il proprio lavoro dal commissario straordinario Cinzia Bettelini, accampa ogni genere di scuse per sottrarsi alle riunioni operative ed ai propri doveri d'ufficio, con il risultato di ritardare notevolmente l'apertura del reparto Covid nel presidio Giovanni Iannelli di Cetraro, in un momento particolarmente drammatico per tutta la provincia.

«Me ne fotto di Via Alimena»

La circostanza emerge dalle indagini coordinate dalla Procura di Paola e condotte dai carabinieri del Nas, culminate con l'interdittiva cautelare emessa dal Gip a carico del dirigente medico. In particolare, il 29 ottobre scorso, la Bettelini contatta telefonicamente Cesareo per rappresentargli il precipitare della situazione dei contagi, invitandolo ad allestire tempestivamente il reparto, prevedendo una ondata di ricoveri nel weekend. Ed in effetti, tra il 30 ottobre ed il 2 novembre si verificherà un afflusso incontrollato di pazienti con Covid al Dea di Cosenza. Cesareo però, invece, si reca nel capoluogo bruzio non per incontrare la manager, bensì per andare a fare shopping: «Che me ne fotte di Via Alimena. Vado per corso Mazzini che ci sono belle svendite», dice al telefono ad un collega che lo sollecitava invece a recarsi nella sede direzionale.

In sartoria invece che in ospedale

Nel mentre la coordinatrice infermieristica dell'ospedale di Cetraro lo contatta per altre questioni d'ufficio e lui risponde che sta andando dalla Bettelini, mentre in realtà si trova in un negozio di tessuti. Poi la Bettelini torna a chiamarlo perché è urgente trovare una sistemazione a sette anziani della casa alloggio L'incontro di Casali del Manco, dove infuria l'epidemia. Ma ancora una volta, invece di concentrarsi sull'emergenza, si reca a Rende in una sartoria di Via De Chirico.

Ogni scusa è buona

Ancora più eclatanti gli accadimenti ricostruiti dagli inquirenti relativamente alle giornate del 10 e dell'11novembre. Per inquadrare la situazione critica vissuta in quel periodo, basti ricordare che appena quattro giorni dopo, il sindaco Mario Occhiuto ha ricevuto in comune gli emissari dell'esercito insieme ai vertici della protezione civile regionale, per dare il via al progetto dell'ospedale da campo. Cinzia Bettelini lo contatta nel pomeriggio comunicandogli di avere indetto una riunione operativa nella sede della direzione generale per il giorno successivo. L'incontro è urgente poiché il presidente facente funzioni della regione, Nino Spirlì, con proprio provvedimento ha ordinato l'allestimento di complessivi 74 posti letto nella provincia di Cosenza. Lui però anticipa alla commissaria che non potrà partecipare: «Devo accompagnare mia madre ad una visita con l'oncologo» questa la scusa.

Prima il pranzo, poi la camera da letto

In realtà la mattina dopo accompagna una donna con la quale intrattiene una relazione extraconiugale e la sorella di lei a Corigliano-Rossano, sempre con l'auto di servizio, per una visita fisiatrica. Con loro viaggia anche un altro dirigente medico in servizio allo spoke di Cetraro. Sulla strada del ritorno i quattro si fermano a pranzo in Sila, alla Taverna Cecita sul Lago, dove poi Cesareo e l'amante si intratterranno all'interno di una camera della struttura. Infine si fermano a Camigliatello per l'acquisto di caciocavalli e soppressate. Ma gli episodi analoghi documentati dai Nas, che si sono avvalsi anche di un Gps montato sulla Panda dell'Asp utilizzata da Cesareo come fosse propria. 

Riunione da Cotticelli

In una circostanza, ad esempio, nel mese di luglio, ci sono problemi in ospedale per il trasporto dei tamponi Covid al laboratorio di virologia dell'Annunziata. All'interlocutore che gli chiede il da farsi risponde: «Sto andando da Cotticelli, sono a Catanzaro». Invece sta portando la famiglia al mare, ad Amantea, con annesso pranzo al ristorante.