Avrebbero dovuto lasciare il Centro Regionale di Neurogenetica dal primo marzo i dieci dipendenti dell’Associazione per la Ricerca Neurogenetica che hanno ricevuto lettera di pre lincenziamento a causa dei mancati rimborsi dell’Asp.

 

Medici, infermieri, assistenti sociali e psicologi fondamentali per il funzionamento del Centro che senza corre il rischio di rimanere un semplice ambulatorio dopo avere già dovuto abdicare alla ricerca. Ora, dopo l’annuncio da parte del ministro alla Salute Speranza dell’avvio di un percorso che dovrebbe portare al salvataggio della struttura, l’associazione ha rinviato i licenziamenti di un mese.

 

«Avendo ricevuto incoraggianti segnali, abbiamo ritenuto opportuno procrastinare il preannunciato licenziamento di coloro che lavorano al centro al 31 marzo 2020. Questo naturalmente non significa abbassare la guardia, dobbiamo rimanere sempre vigili» - ha detto il presidente dell’associazione Antonio Laganà.

 

Anche se il Coronavirus sembra avere inghiottito qualunque altro argomento, il centro d’eccellenza guidato da Amalia Bruni attende l’avvio di quanto prospettato: il collegamento all'Azienda ospedaliera-universitaria Mater Domini di Catanzaro, che ne assumerà temporaneamente e funzionalmente la gestione, nelle more del perfezionamento dell’accordo con l’Inrca-Irccs di Ancona/Cosenza.