VIDEO | Dopo settimane di polemiche e dibattiti si cambia strategia: in Calabria saranno potenziate le aree ospedaliere di riferimento per fronteggiare una possibile nuova ondata dell’epidemia
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Dopo il decreto del Consiglio dei ministri di ieri sera non è più prevista la realizzazione di un unico centro covid regionale, ma piuttosto il potenziamento delle reti territoriali e dei reparti di rianimazione e terapia intensiva già esistenti per fronteggiare una possibile nuova ondata dell’epidemia.
Questa mattina, nel corso dell’incontro in Regione, alla presenza dei vertici della sanità e dei rappresentanti istituzionali, il commissario dell’Azienda ospedaliera universitaria Materi Domini di Catanzaro Giuseppe Zuccatelli ha annunciato come si intenderà procedere: «In caso di emergenza – ha spiegato - si realizzeranno tre o quattro ospedali da campo che verranno utilizzati dalla Protezione civile e dal ministero della salute. Per quanto riguarda invece le aree di riferimento, definite dal decreto, sono due le direzioni: nelle aree ospedaliere si prevede un raddoppio delle terapie intensive e delle rianimazioni rispetto al dato nazionale, mentre per quanto riguarda il territorio viene previsto un potenziamento dei servizi territoriali con una dotazione di risorse importanti sia per quanto riguarda il personale che per quanto riguarda gli investimenti. Entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto, la Regione dovrà proporre, a livello ministeriale, un’ipotesi progettuale per tutta la Calabria».
Presidio Covid di Catanzaro
Nell’ottica del potenziamento delle strutture già esistenti, Zuccatelli, nella stessa giornata, ha dato il via libera ai lavori di riqualificazione del padiglione di malattie infettive dell’ospedale “Pugliese – Ciaccio” che diventerà il presidio covid di Catanzaro, lavori di adeguamento per un importo di 1,2milioni di euro.
«La gestione dell’emergenza Covid-19, all’interno dell’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” – si legge nella delibera della direzione dell’azienda ospedaliera – è stata effettuata con soluzioni che hanno il più possibile cercato di separare i percorsi Covid dai No Covid sfruttando l’esistenza di un padiglione di Malattie Infettive staccato dal Presidio principale».
Allo scopo di migliorare ulteriormente la suddetta gestione riducendo al minimo l’ingresso di pazienti COVID/sospetti all’interno del Presidio “Pugliese”, «si è ritenuto opportuno, per la fase 2 dell’emergenza, - si apprende dalla nota - procedere a rendere il padiglione di Malattie Infettive ancora più autonomo nella gestione dei pazienti Covid, creando un piccolo Presidio Covid inserito comunque in un contesto in cui ogni tipo di consulenza specialistica/prestazione sarebbero garantite. A tale scopo – prosegue la delibera - saranno adibite tutte le stanze di degenza della Struttura di Malattie Infettive (1° piano) con pressione negativa e con tutti i requisiti previsti anche per Terapia Intensiva in modo da evitare, per il futuro, trasferimenti dalla Struttura di Malattie Infettive alla Struttura di Rianimazione e viceversa; in tal senso sarebbero 18 i posti letto utilizzabili sia come degenza, che come terapia subintensiva ed intensiva».
Inoltre, si legge ancora nella delibera, «si è deciso di realizzare opere per rendere di terzo livello, l’attuale Laboratorio di Microbiologia, già insistente nel Padiglione di Malattie Infettive. Inoltre, in previsione della futura rimozione delle attuali strutture esterne provvisorie (tenda pre triage e tenda TAC), si rende necessario adibire gli attuali spazi ambulatoriali di Malattie Infettive per ospitare pre-triage, sala tamponi, almeno 2 ambulatori e sala Tac».
Il futuro dell'ex Villa Bianca
Per quanto riguarda, invece, la destinazione dell’ex villa bianca di Catanzaro, inizialmente indicata come possibile centro covid regionale, sarà adibita, con molta probabilità, a casa della salute. A lavoro, un gruppo tecnico composto da collaboratori del commissario di Zuccatelli, rappresentanti dell’università, della Regione e del Comune, coordinata dal sindaco Sergio Abramo, per studiare un’ipotesi progettuali da sottoporre alla Regione. Entusiasta Abramo: «Sono contento che tutto il tavolo tecnico – ha detto – si stia impegnando per riuscire a trovare una soluzione per riqualificare una struttura così importante che potrebbe essere un valido supporto per il “Pugliese”, alleggerendolo da diverse prestazioni che si potrebbero fare nell’ex policlinico».
Tamponi congelati
A margine, Zuccatelli, ha risposto anche in merito alla vicenda dei presunti tamponi congelati. Secondo il commissario si tratta di «una questione già superata». «Noi abbiamo già processato mille tamponi dei 1700 cittadini calabresi che sono rientrati e tra oggi e domani saranno esaminati gli altri. Dei mille, solo due i positivi. Inoltre, insieme alla Regione, abbiamo deciso che ogni venerdì, verranno raccolti i tamponi di screening ed inviati ad un laboratorio della Campania in modo da tenere libere le 4 microbiologie delle Calabria per quanto riguarda il trattamento dei cittadini sintomatici che hanno bisogno dei tamponi urgenti e per quanto riguarda la positività dei cittadini che sono venuti in contatto con pazienti positivi».