«Un bando che penalizza le cooperative che da oltre venti anni gestiscono i centri diurni per minori a Reggio Calabria in regime di proroga. Le penalizza perché può accedere solo chi è già accreditato secondo il regolamento 22. Di fatto diventano obbligatori i requisiti di una procedura che lo stesso Comune, sprovvisto dei Piani di Zona di cui ancora non si è dotato, non avrebbe potuto avviare e concludere. Per salvaguardare il servizio, i posti di lavoro e la preziosa esperienza ultraventennale finora maturata, chiediamo la revoca del bando in questione». Questa la posizione critica assunta da Pasquale Neri, portavoce del forum Terzo Settore di Reggio Calabria, con riferimento al bando per Centri diurni per Minori, pubblicato dal comune di Reggio Calabria.

Il bando e le cooperative 

Impossibilitate a partecipare al bando, le cooperative finora attive nella gestione sarebbero destinate alla chiusura. Per questo il forum reggino del Terzo Settore chiede che il bando venga ritirato, prevenendo anche uno stallo del servizio essenziale di assistenza, qualora lo stesso dovesse andare deserto. Chiede altresì la proroga degli attuali servizi e l'avvio del percorso condiviso verso l’adozione dei necessari Piani di Zona, atti propedeutici a qualunque procedura di accreditamento da parte del Comune reggino. 

I dettagli spiegati da Neri

«Per una serie di vicissitudini normative  - spiega Pasquale Neri - legate all’attuazione della legge 328 del 2000, i ricorsi al Tar e gli annullamenti delle delibere regionali, le cooperative non hanno potuto richiedere le autorizzazioni per l’esercizio di queste attività ma, in convenzione con il Comune, hanno continuato a garantire il servizio, con tutte le problematiche connesse, non ultime quelle legate ai mesi di ritardo nei pagamenti. Da ricordare che sono gli stessi enti a cui durante il lockdown si chiedeva il supporto per assolvere a responsabilità pubbliche», sottolinea ancora Neri.

Le interlocuzioni con il Comune di Reggio Calabria potrebbero non essere risolutive. Qualora la situazione non dovesse mutare, il Terzo Settore reggino sarebbe pronto a scendere in piazza domattina per protestare, davanti a palazzo San Giorgio, sede dell'amministrazione comunale di Reggio Calabria. Il Forum ha già incassato il sostegno di Cgil (Reggio Calabria e Piana di Gioia Tauro), Cisl e Uil che in una nota congiunta hanno dichiarato che «I servizi dei Centri Diurni, in questo periodo in cui la tenuta relazionale della comunità è fortemente stressata, fungerebbero da valvola di contenimento di un possibile disagio diffuso dovuto alle restrizioni e alle chiusure delle attività delle agenzie ludiche e ricreative».

Il regolamento 22 del 2019

"Tali strutture dovranno possedere, alla data dell’indizione del presente bando di gara, i requisiti strutturali, organizzativi e professionali previsti dalla normativa vigente nonché dalla D.G.R, n. 503 del 25/10/2019 concernente Riorganizzazione dell'assetto istituzionale del sistema integrato degli interventi in materia di servizi e politiche sociali. Legge 8 novembre 2000, n. 328 e Legge Regionale 26 novembre 2003, n. 23 e s.m.i. – Presa d’atto parere terza Commissione consiliare n. 54/10 - Approvazione”, che approva, tra l’altro, il Regolamento n. 22 per le procedure di autorizzazione, accreditamento e vigilanza delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale socioassistenziali, nonché dei servizi domiciliari, territoriali e di prossimità, che fissa i requisiti generali, strutturali, professionali, organizzativi delle strutture socio-assistenziali, tipologia di utenza capacità ricettiva e modalità di accesso/dimissioni (...)".

Questo lo stralcio che, richiamando il regolamento del 25 novembre 2019 numero 22, prevede tutta una serie di requisiti organizzativi, strutturali e professionali che finora non erano mai richiesti alle cooperative che hanno gestito il servizio affidato dallo stesso Comune di Reggio Calabria in regime di proroga.

Il cambio di passo del Comune ma senza i Piani di Zona

 «Il comune di Reggio Calabria, non ha ancora adottato i Piani di Zona, documento di programmazione dei Servizi Sociali fondati sul rilevamento dei bisogni e pertanto - evidenzia il portavoce Neri - non può neppure ricevere le domande di accreditamento eventualmente presentate le cooperative che intendano adeguarsi. La mancata adozione dei Piani di Zona ha prodotto ad oggi un regime prorogato di gestione e l’impossibilità di accreditarsi presentando, nella finestra prevista e adesso ormai chiusa, la domanda al Comune di riferimento, precludendo di fatto alle cooperative di Reggio Calabria che avessero voluto chiederlo, non solo di essere accreditate ma anche di fruire del termine, fissato al 31 dicembre 2022, per l’adeguamento agli standard», spiega il portavoce del forum reggino Terzo Settore.

Il Comune cambia, dunque, passo, nell’ottica di un adeguamento normativo e di un miglioramento degli standard, ma senza aver prima adottato i Piani di Zona, obbligo disatteso da anni che l’assessore alle Politiche Sociali e al Welfare, Demetrio Delfino, ha posto tra le sue priorità.

Ad oggi, però, senza Piani non ci sono le condizioni per recepire e valutare le domande di accreditamento delle cooperative. I requisiti, tuttavia, adesso dovranno essere posseduti dalle stesse già dal momento della pubblicazione del bando.

Cosa chiede l’ente

«Di fatto il Comune di Reggio Calabria chiede che le cooperative abbiano ad oggi strutture e pianta organica come previste nel regolamento 22 ma senza potere di fatto, ricevere domande, accreditare e conseguentemente riconoscere la giusta dimensione economica a quanto dovuto per i servizi erogati. Dunque per le cooperative, al momento, questo adeguamento sarebbe un investimento a perdere», spiega ancora Pasquale Neri.

Forum Terzo Settore disponibile a programmare insieme

«Noi chiediamo - ribadisce Pasquale Neri - che vengano tutelati i lavoratori e le lavoratrici, riconoscendo il patrimonio di esperienze e relazioni nate in oltre venti anni di servizio. Ciò non vuol dire - chiarisce Neri - che invochiamo una procedura a garanzia di un trattamento privilegiato per queste cooperative. Il Comune adotti i Piani di Zona, ponendosi nella condizione di accreditare, e solo dopo pubblichi il bando per scegliere la cooperativa in base ai criteri stabiliti.  Il forum del Terzo Settore ha già manifestato la volontà di assolvere al suo ruolo. Esso non è controparte del Comune, ma si pone accanto per essere suo partner nella programmazione e nella progettazione di Politiche sociali di servizio alla persona. C’è, per altro, anche il rischio - sottolinea Neri - che con questo bando si crei un precedente e che anche altri servizi, attualmente gestiti in proroga come quello dei centri Diurni per Minori Disabili, siano pregiudicati. È dunque il caso di cambiare passo ma di farlo insieme», ha concluso Neri.

I fondi

In linea con i principi e i dettami della legge nazionale 328-2000, dedicati al sistema integrato di interventi e Servizi Sociali e della legge regionale 23/2003, il bando si inquadra tra gli interventi del Programma operativo nazionale “Città Metropolitane” (Pon Metro 2014-2020) - di cui la città di Reggio Calabria è soggetto beneficiario- dedicato allo sviluppo urbano sostenibile e all’inclusione sociale nelle 14 Città Metropolitane, in sinergia con i Programmi regionali Fse e Fesr.

La gestione del servizio posto in appalto riguarda tre lotti: Lotto n. 1, comprendente la zona Nord: Catona, Gallico, Archi, S. Caterina - €. 159.085,71 oltre Iva (€. 167.040,00 compresa Iva); Lotto n. 2, comprendente la zona Centro: Centro storico, Pineta Zerbi, Tremulini, Eremo, Trabocchetto, Condera, Spirito Santo -  €. 159.085,71 oltre Iva (€. 167.040,00 compresa Iva); Lotto n. 3, comprendente la Zona Sud: Gebbione, Gallina, Ravagnese, Modena, S. Sperato, Sbarre - €. 159.085,71 oltre Iva (€. 167.040,00 compresa Iva).