VIDEO | L’imponente operazione oltre alla Calabria interessa varie regioni dove la ‘ndrangheta vibonese si è ramificata. Complessivamente sono 416 gli indagati
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È un vero e proprio terremoto giudiziario quello che questa mattina ha portato all'esecuzione di centinaia di arresti in Calabria (Nomi e Dettagli) Complessivamente 338 gli indagati.
- Arrestato il sindaco di Pizzo Gianluca Callipo
- Tra gli arrestati anche l'avvocato Pittelli
L'operazione condotta dai Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Vibo Valentia hanno dato esecuzione infatti a una misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Procura distrettuale antimafia di Catanzaro a carico di 334 persone.
L’operazione “Rinascita-Scott” ha disarticolato tutte le organizzazioni di ‘ndrangheta operanti nel Vibonese e facente capo alla cosca Mancuso di Limbadi e al clan Lo Bianco-Barba.
Complessivamente sono 416 gli indagati accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio ed altri numerosi reati aggravati dalle modalità mafiose.
Contestualmente all’ordinanza di custodia cautelare, i militari dell’Arma stanno notificando anche un provvedimento di sequestro beni per un valore di circa 15 milioni di euro.
L’imponente operazione, frutto di articolate indagini durate anni, oltre alla Calabria interessa varie regioni d’Italia dove la ‘ndrangheta vibonese si è ramificata: Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata.
Alcuni indagati sono stati localizzati e arrestati in Germania, Svizzera e Bulgaria in collaborazione con le locali forze di Polizia e in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dall’autorità giudiziaria di Catanzaro.
Nell’imponente blitz sono impegnati 2500 Carabinieri del Ros e dei Comandi provinciali che in queste ore stanno lavorando sul territorio nazionale supportati anche da unità del Gis, del Reggimento Paracadutisti, degli Squadroni Eliportati Cacciatori, dei reparti mobili, da mezzi aerei e unità cinofile.
Tra i dettagli emersi, il pizzino sequestrato ad un degli indagati. Il foglio, scritto in un italiano approssimativo, conteneva la formula di promozione degli affiliati. Durante la conferenza stampa è stato spiegato come l'arrivo degli atti dell'operazione in Calabria sia avvenuto attraverso camion blindati. La mole della documentazione è impressionante: si tratta di oltre 13mila pagine di provvedimento.