La richiesta al Plenum di Palazzo dei Marescialli, che domani dovrà decidere se sussistano le condizioni di incompatibilità ambientale e funzionale per i due togati. Ecco la cronistoria della vicenda (ASCOLTA L'AUDIO)
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C’è il rischio concreto che i giudici della Corte d’Appello di Catanzaro, Giuseppe Perri e Pietro Scuteri, vengano trasferiti, mantenendo le stesse funzioni giudicanti, in un altro distretto giudiziario italiano. Lo chiede la prima commissione del Consiglio Superiore della Magistratura all’Assemblea plenaria di Palazzo dei Marescialli, la quale domani dovrà valutare se sussistano realmente le condizioni per il trasferimento per incompatibilità ambientale e funzionale dei due magistrati, “colpevoli” di aver partecipato a una cena a casa dell’avvocato ed ex deputato Giancarlo Pittelli, offuscando, secondo la prima commissione del Csm, l’immagine e l’imparzialità delle rispettive figure professionali.
Non sono bastate, in tal senso, le strenue difese dei due togati, i quali nel mese di ottobre scorso hanno spiegato ai consiglieri dell’organo di auto-governo della magistratura italiana, di non aver mai avuto rapporti di natura professionale né con Pittelli né con gli altri partecipanti alla cena, tenutasi qualche tempo prima del blitz antimafia della Dda di Catanzaro, denominato “Rinascita Scott”.
In un primo momento, la prima commissione aveva chiesto l’archiviazione della pratica, ma la maggioranza plenaria del Csm, aveva ritenuto doveroso un approfondimento istruttorio. Così, la commissione deputata a decidere sui trasferimenti dei magistrati, ha acquisito una serie di documenti dalla Dda di Catanzaro, come i brogliacci delle intercettazioni telefoniche tra Pittelli e i due magistrati Perri e Scuteri, nel corso delle quali l’avvocato catanzarese invitava i due togati a una cena di soli “uomini” e successivamente li ringraziava di aver trascorso una serata piacevole in compagnia di tanti amici. Nessun riferimento, tuttavia, a processi da “sistemare” ma soltanto considerazioni personali sulle capacità di altri colleghi, tra cui un giudizio negativo su Antonio Ingroia, ex pm della Dda di Palermo, poi sceso in politica, ed attualmente avvocato.
Domani dunque si deciderà il destino dei giudici Giuseppe Perri e Pietro Scuteri. La terza commissione è stata già allertata per individuare altre due sedi.