CATANZARO - Falsi incidenti stradali. Una truffa di oltre 5 milioni di euro perpetrata ai danni dello Stato e di diverse agenzie di assicurazioni presenti a Catanzaro. Un sistema molto articolato quello scoperto dai finanzieri del comando provinciale di Catanzaro che ritengono di aver smantellato una vera e propria organizzazione specializzata nelle truffe assicurative. 

I numeri. Diciassette le persone raggiunte da provvedimenti restrittivi, sei sono finite in carcere, 11 ai domiciliari mentre per quattro è stato disposto l’obbligo di firma. Addirittura 156 i soggetti denunciati. Sotto sequestro beni per circa due milioni di euro. Una vera e propria bufera giudiziaria che colpisce professionisti, medici e avvocati. Al centro dell’inchiesta figura infatti lo studio legale Mellea, intorno al quale, secondo le indagini coordinate dal sostituto procuratore  Paolo Petrolo, ruotavano periti e medici compiacenti oltre ad un serie di falsi testimoni di sinistri inesistenti. 

Gli indagati. Le indagini sono iniziate dopo le rivelazioni di un collaboratore di giustizia e sono andate avanti per circa tre anni. Secondo le ricostruzioni investigative ad ideare la truffa sarebbero stati gli avvocati Gennaro Pierino Mellea, attualmente irreperibile, e Antonio Bressi che è stato arrestato e trasferito in carcere. Entrambi devono rispondere del reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e anche di evasione fiscale.Nei guai è finito anche un medico, Giulio Cosco, incastrato dalle numerose intercettazioni telefoniche e ambientali allegate all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Gabriella Reillo. Parti offese tutte le compagnie assicurative nazionali, che dopo l’avvio delle indagini hanno presentato querela per i falsi incidenti ed ora sono pronte a costituirsi parte civile nel procedimento penale.