L’immagine di una Calabria capovolta e colorata di nero e l’annuncio di non dare alcuna notizia relativa ai lavori del Consiglio dei ministri convocato oggi a Reggio Calabria. È la singolare forma di protesta che i principali organi di informazione online di Catanzaro stanno attuando contro la decisione del Governo di riunirsi oggi in riva allo Stretto e non nella città capoluogo di regione.


Le testate pubblicano un documento nel quale stigmatizzano «l’ennesima disattenzione che il Governo manifesta nei confronti del capoluogo della nostra regione» e il mancato rispetto della prassi istituzionale. Nel documento, dal titolo “Il Governo offende la Calabria e il capoluogo di regione. Noi non ci stiamo!”, si rileva che «il premier Conte era già stato a Reggio lo scorso 23 novembre 2018 e in quell'occasione disse che “c'è da testimoniare l'attenzione dell'autorità di governo per il rispetto della legalità”. Noi - si legge ancora - aggiungiamo che il rispetto della legalità deve intendersi in senso lato e deve partire da quei gesti, che non sono solo simbolici, che riconoscano a ciascuno i propri ruoli, nel rispetto delle specifiche funzioni. Comprese quelle di un capoluogo di regione. Qui invece sembra – sostengono - che i ruoli si siano capovolti, che la Calabria stessa sia capovolta nell'ordine delle cose e che le anomalie, figlie di quell'insana istituzione del Consiglio regionale al di fuori della città-capoluogo, vengano colpevolmente metabolizzate persino da Roma. Ma se oggi è il Governo Lega-Cinquestelle a mostrare poco tatto istituzionale nei confronti di Catanzaro, ieri lo ha fatto Matteo Renzi: dal 2014 al 2016 l'allora premier è venuto in Calabria quattro volte e tutte e quattro le volte gli incontri si sono tenuti a Reggio. Ricordiamo un altro Consiglio dei ministri tenutosi in Calabria: era il 28 gennaio del 2010 e all'epoca il premier era Silvio Berlusconi. La sede dell'incontro, ancora una volta, non il capoluogo di regione bensì la città dello Stretto».


Secondo gli organi di informazione online di Catanzaro «la nostra protesta ha buone e documentate motivazioni: cambiano i governi, cambiano i colori dei premier ma non cambia la cattiva abitudine di usare la scortesia istituzionale nei confronti del capoluogo calabrese. E questi atteggiamenti imposti dall'alto, addirittura dal Governo, finiscono col fomentare sciocche rivalità territoriali di cui non avvertiamo il bisogno. Sarebbe infine opportuno che la classe politica di Catanzaro disertasse l'incontro col Governo. Noi, dalla nostra parte, eviteremo di dare notizie riguardanti questo Consiglio dei ministri che suggella, una volta di più, il consolidamento di un'anomalia istituzionale presente in Calabria. La protesta – annunciano infine le testate online di Catanzaro – si concluderà alle ore 24 di oggi».


Ieri a protestare erano state una decina di associazioni catanzaresi e anche il sindaco, Sergio Abramo, che ha definito «mortificante, su un piano istituzionale, apprendere come, ancora una volta, il capoluogo della Calabria non sia stato preso in considerazione dal premier Conte come sede del Consiglio dei ministri che si terrà nella nostra regione».