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Dalle prime luci dell'alba 500 tra poliziotti e carabinieri hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Catanzaro su richiesta della procura di Catanzaro DDA nei confronti di 51 soggetti resisi responsabili a vario titolo dei reati di produzione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. L'indagine ha disarticolato una potente associazione operante nella zona sud del capoluogo.
Le indagini
Il provvedimento racchiude vari filoni di indagine separatamente condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Catanzaro e dalla Squadra Mobile della Questura di Catanzaro. Le attività sono autonomamente e parallelamente scaturite da ulteriori acquisizioni del Commissariato di P.S. Lido e della Stazione Carabinieri di Catanzaro Lido la cui competenza territoriale è sui quartieri a sud del capoluogo ed originati per un verso da accertamenti sulla attività di un articolato sodalizio dedito ai reati in materia di stupefacenti, prevalentemente operante nella zona sud del capoluogo e per altro verso da alcuni gravi fatti accaduti nel capoluogo.
Una holding dello spaccio
Le investigazioni, per la cui realizzazione si è fatto ampio ricorso ad intercettazioni ambientali, veicolari e telefoniche oltre che a riprese filmate attraverso telecamere nascoste, hanno consentito di individuare un’organizzazione criminale suddivisa in tre livelli: fornitori, grossisti e spacciatori al minuto costituenti una vera e propria holding dello spaccio che vantava un sostanziale monopolio dell’illecito business in città e negli affollati centri del litorale ionico catanzarese, con stretti legami, per quanto attiene i canali di approvvigionamento, con potenti famiglie di ‘ndrangheta della Locride e del Crotonese. Una peculiare modalità operativa del gruppo è risultata essere la cessione in conto vendita delle sostanze stupefacenti, il cui regolare pagamento era garantito dalla forza di intimidazione esercitata dal sodalizio sugli spacciatori al dettaglio e sui consumatori.
Le dichiarazioni del pentito
A scompaginare il collaudato modus operandi della organizzazione sono però intervenute le serrate investigazioni tecniche delle forze di polizia e la defezione, in corso d’opera, di uno dei capi del sodalizio, Santino Mirarchi, divenuto collaboratore di giustizia nel 2016, le cui dichiarazioni hanno arricchito e completato il già solido quadro probatorio acquisito, del quale fanno parte integrante anche numerosi arresti e sequestri di droga eseguiti nel corso delle attività.
Gli indagati
Luigi Attinà (cl. ’69); Antonio Berlingieri (cl. ’54), alias “Tonino u biondu”; Ivana Berlingieri (cl. ’86); Stefania Berlingieri (cl. ’81); Ernesto Bevacqua (cl. ’74); Martino Bevacqua (cl. ’92); Armando Bevilacqua (cl. ’89), tutti di Catanzaro; Paolo Cara (cl. ’89) di San Luca; Fabio Di Marino (cl. ’93); Domenico Falcone (cl. ’73); Rosario Salvatore Fera (cl. ’91); Mario Fera (cl. ’90); Giuseppe Manuel Gesualdo (cl. ’93); Antonio Giorgianni (cl. ’78); Alessandro Granato (cl. ’87); Paolo Gravino (cl. ’82); Francesco Guido (cl. ’90); Leye Kane (cl. ’81); Mario Leone (cl. ’57); Franco Macario (cl. ’58), tutti di Catanzaro; Angelo Antonio Maletta (cl. ‘68), di Borgia (Cz); Gerardo Masciari (cl. ’80); Marco Mazzitelli (cl. ’68), entrambi di Catanzaro; Giuseppe Morabito (cl. ’78), di Africo; Francesco Alex Niciforo (cl. ’92) di San Luca; Gigino Paone (cl. ’71), di Catanzaro; Francesco Pizzata (cl. ’65), alias “Zio Ciccio”, di San Luca; Andrea Pizzari (cl. ’87), di Catanzaro; Erminia Procopio (cl. ’90), Lorenzo Procopio (cl. ’87), Vincenzo Procopio (cl. ’91); Gianluca Russo (cl. ’89); Stefano Teti (cl. ’89); Pietro Antonio Vitaliano (cl. ’80), tutti di Catanzaro; Ignazio Catalano (cl. ’66), di Squillace; Sebastiano Pelle (cl. ’96), alias “Pallina”, di San Luca; Vincenzo Ierace (cl. ’62), di Guardavalle; Enzo Costantino (cl. ’71); Sebastiano Donnemma (cl. ’94); Carlo Litterio (cl. ’73); Davide Voci (cl. ’92), tutti di Catanzaro; Alex Frongia (cl. ’92), di Squillace; Anthony Fiorentino (cl. ’92) di Squillace; Cosimino Abbruzzese (cl. ’55), alias “U Tubu”; Massimo Bavilacqua (cl. ’77), alias “U Mallocciu”; Nicola Manetta (cl. ’87); Marco Passalacqua (cl. ’96); Stefano Bevilacqua (cl. ’87); Giovanni Veneziano (cl. ’80); Maurizio Abbruzzese (cl. ’86); Antonio Gualtieri (cl. 72), alias “Cucuzza”, tutti di Catanzaro; Gabriele Ricciardi (cl. ’57), di Borgia.
l.c.