Ha violato ripetutamente la misura di avvicinamento precedentemente impostagli arrivando ad aggredire un sessantenne, questa la ragione che ha indotto il giudice del Tribunale di Catanzaro, Tiziana Macrì, ad aggravare la misura per Luciano Rizzotto, 51enne catanzarese, applicando gli arresti domiciliari.

 

L’uomo era stato tratto in arresto lo scorso anno dai carabinieri della stazione di Gagliano con l’accusa di stalking a seguito di una denuncia sporta da una ventenne sua vicina di casa vessata dalle continue telefonate e dagli appostamenti. I militari dopo una serrata attività d’indagine avevano infatti potuto ricostruire la quantità e la frequenza di telefonate e messaggi il cui unico scopo era quello di controllare la donna. Un’ossessione maturata al punto da spingerlo ad inerpicarsi su un’impalcatura posizionata all’esterno del palazzo per poter meglio scorgere la camera della vittima.

 

Il Tribunale delle libertà aveva poi alleggerito la misura nei confronti di Luciano Rizzotto, difeso dall’avvocato del foro di Catanzaro, Antonio Ludovico, imponendogli il divieto di avvicinamento all’abitazione della ventenne. La continua violazione della disposizione e l’aggressione avvenuta qualche settimana fa ai danni di un sessantenne ridotto in fin di vita con una profonda ferita lacerocontusa in testa e le ossa nasali fratturate ha, infine, indotto questa mattina il giudice ad applicare gli arresti domiciliari.

 

Le indagini scattate pochi minuti dopo l’aggressione, a cura dei carabinieri di Gagliano, permettevano infatti di rinvenire un filmato che documentava la selvaggia imboscata e di ricostruire attentamente i movimenti dell’uomo ed il suo modus operandi. L’attività d’indagine, riepilogata in un’ampia relazione indirizzata alla Procura della Repubblica, poneva le basi per una richiesta di aggravamento della misura subito accolta dal Tribunale di Catanzaro.

 

Luana Costa