Nella mattinata odierna, i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Catanzaro hanno eseguito una misura interdittiva nei confronti di un funzionario dell’Agenzia delle entrate, direzione provinciale di Catanzaro, per una durata di 12 mesi, indagato per i reati di peculato, falso materiale commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici ed uso abusivo di sigilli e strumenti vari. La misura interdittiva è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta del procuratore aggiunto, Giovanni Bombardieri e del sostituto procuratore,  Graziella Viscomi, della procura della repubblica di Catanzaro, diretta dal procuratore della repubblica, Nicola Gratteri.


Il provvedimento, eseguito dai militari del nucleo di polizia tributaria, gruppo tutela spesa pubblica di Catanzaro, riguarda un funzionario addetto allo sportello “front office” dell’Agenzia delle entrate di Catanzaro il quale, attraverso l’utilizzo di copie di timbri   istituti banca ri, faceva risultare come eseguiti pagamenti che, in realtà, non venivano mai effettuati, trattenendo per sè somme destinate all’erario per il pagamento delle relative imposte.


Le indagini e gli esiti delle attività tecniche e della perquisizione locale presso l’ufficio dell’agenzia delle entrate e personale svolte hanno consentito di riscontrare, senza alcun dubbio, le ipotesi accusatorie permettendo altresì di evitare l’ulteriore appropriazione programmata dal funzionario indagato che, intascando una somma non dovuta, aveva assicurato ad un ignaro contribuente l’avvenuto pagamento di un modello f24.


Tali elementi probatori hanno permesso al gip di emettere il provvedimento con il quale è stata applicata nei confronti del pubblico ufficiale infedele l’interdittiva della sospensione dell’esercizio del pubblico ufficio per dodici mesi e il sequestro preventivo per equivalente, delle somme indebitamente corrisposte dagli ignari contribuenti.