È stato nominato all'Asl di Chieti: «Vado via con un nodo in gola. È stata una delle esperienze più significative della mia vita»
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«Sapevo che prima o poi sarebbe accaduto ma speravo più in là nel tempo e, invece, dopo un anno è arrivato il momento di andare via dalla Calabria». È un commiato ma anche un testamento "morale" quello che l'ormai ex direttore amministrativo del policlinico universitario di Catanzaro, Giovanni Stroppa, consegna ai calabresi dopo un anno di attività. Sbarcato in Calabria per espressa volontà dell'ex commissario straordinario dell'azienda universitaria Mater Domini, Giuseppe Zuccatelli, l'ex direttore amministrativo è stato messo alla porta senza troppi giri di parole dal nuovo management insediato ai vertici del policlinico e guidato dal nuovo commissario, Giuseppe Giuliano.
«Vado via ma con un nodo alla gola»
«Non voglio parlare del lavoro, sarebbe troppo complicato spiegare i farraginosi meccanismi che ne dettano le regole, e nemmeno dello splendido territorio, palesemente uno dei più belli che abbia mai visitato ma della gente di Calabria» spiega il manager in procinto di andar via dopo essere stato nominato direttore amministrativo dell'Asl Lanciano Vasto Chieti dal direttore generale Thomas Schael. «Non avrei mai pensato dopo un anno di dovere tornare nella mia terra e ai miei affetti più cari ma con un nodo alla gola».
La fierezza dei calabresi
«Uno come me che viene da una famiglia di operai abituati ad annusare la gente vera e genuina solo guardandola negli occhi o stringendogli la mano, qui ha trovato terreno fertile. Dal gestore del negozio di frutta o da quello di alimentari o dal fioraio, che dopo avermi squadrato per un po' mi hanno fatto sentire uno di casa e mi hanno chiesto, addirittura, di sedermi alla loro tavola, ai tanti collaboratori che mi hanno accompagnato in questo anno e che, al di là del ruolo, mi hanno trattato come un amico, con la fierezza di saperti guardare negli occhi e con una dignità che viene da lontano».
La collaborazione
«Non importa che fossero autisti o donne delle pulizie o altri collaboratori, spesso considerati come semplici collaboratori, che poi tanto semplici non erano perché sono stati coloro che mi hanno permesso di ottenere i migliori risultati. Udite, udite; voglio ringraziare anche i sindacati con i quali, a parte qualche piccola eccezione, fin dal primo momento ho avuto un rapporto franco e trasparente con l’unico obiettivo di fare le cose giuste per i nostri dipendenti. Non dettate da interessi personali ma rapporti talmente veri che con qualcuno di loro il rapporto si è trasformato in sincera amicizia; amicizia che, sono certo, continuerà nel tempo».
«Non ero nei piani della Regione»
«In generale voglio ringraziare tutti coloro, medici e non, che hanno continuato a trattarmi con lo stesso rispetto di prima anche quando era chiaro non ero più nei piani di questa Regione. Gente fiera questa di Calabria che quando sente lo sa dimostrare, quando ama non ha paura di farlo sapere, sempre con una dignità che viene da radici profonde e che non è facile trovare in altri luoghi. Avrei voluto dare tanto di più a chi mi ha trasmesso tutto questo che ho cercato di descrivere. Questa rimarrà, sicuramente, una delle esperienze più significative della mia vita; gli errori ci possono essere stati ma sempre in buona fede».
Il futuro ai calabresi
«Mi sono permesso di scrivere queste poche parole perché sono stanco di sentire rappresentare la Calabria come un popolo disastrato e senza futuro, con questa gente di Calabria il futuro c’è e ne sono certo sarà roseo. Queste persone hanno il diritto ed anche il dovere di scegliere gente adeguate, alla loro altezza, senza darsi per vinti; sono certo che ce la faranno!»