L'avvocatessa è morta dopo 238 giorni di sciopero della fame per affermare il principio di un processo equo. Il presidente del Tribunale, Rodolfo Palermo: «Segno della inviolabilità del diritto di difesa»
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Un'aula del Tribunale di Catanzaro è stata questa mattina intitolata alla memoria dell'avvocata e attivista turca, Ebru Timtik, morta a 42 anni in un carcere turco dopo 238 giorni di sciopero della fame. La donna faceva parte di un gruppo di diciotto avvocati attivi nella difesa dei casi politicamente sensibili, arrestati nel 2017. Nel marzo del 2019 fu condannata insieme ad altri avvocati alla pena di 10 anni e 6 mesi di reclusione con l'accusa di far parte di un gruppo terroristico.
L'odierna cerimonia è stata fortemente voluta dalla Camera penale di Catanzaro, guidata dall'avvocato Valerio Murgano, e accolta dal presidente del Tribunale, Rodolfo Palermo. Alla cerimonia hanno partecipato anche il presidente della prima sezione penale, Alessandro Bravin, e dal funzionario, Antonio Chiefalo. «Si tratta di una intitolazione che è stata richiesta con molta sensibilità dalla Camera penale di Catanzaro e abbiamo ritenuto di poter accettare la richiesta - ha chiarito il presidente del Tribunale - come segno della condivisione e della inviolabilità del diritto alla difesa che si è spinto nel caso dell'avvocatessa turca fino al sacrificio personale».
«L'avvocato Ebru Timtik chiedeva per sè quello che ogni avvocato chiede per il suo assistito - ha aggiunto il presidente della Camera Penale, Valerio Murgano - un processo giusto ed equo che gli è stato negato. Mi piace anche ricordare che solo dieci giorni dopo la sua morte l'attivista turca è stata prosciolta nell'ambito del processo che la vedeva indagata per aver assistito dei soggetti accusati di atti terroristici, e cioè l'assimilazione tra le ragioni del proprio assistito e l'avvocato che l'ha condotta al sacrificio estremo. Per cui oggi parte da Catanzaro una iniziativa assolutamente importante, la prima in Italia. Questa iniziativa si pone nel solco di altre dell'unione delle Camere penali e dell'osservatorio avvocati minacciati. Speriamo che Catanzaro faccia da apripista».