Il Tribunale del riesame di Catanzaro, accogliendo la richiesta avanzata dalla difesa, avverso l’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro lo scorso gennaio ha rimesso in libertà il dirigente dell'Asp, Eliseo Ciccone, sostituendo la misura cautelare degli arresti domiciliari con quella della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio di dirigente del servizio 118 e di coordinatore del servizio regionale di elisoccorso riservando in 45 giorni il deposito della motivazione.

 

L'inchiesta

Eliseo Ciccone era accusato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Era, infatti, rimasto coinvolto nell'inchiesta della Guardia di Finanza che aveva gettato luce sulla gara d'appalto per aggiudicare il servizio di elisoccorso regionale. Con lui erano finiti ai domiciliari Salvatore Lopresti, 58 anni dirigente del dipartimento Tutela della salute della  Regione Calabria in qualità di coordinatore del gruppo di lavoro incaricato di predisporre il capitolato d’appalto della gara, Monica Mazzei, 50 anni direttore vendite della Babcoock Mcs Italia e Leano Bertola, 38 anni, direttore commerciale della medesima società con sede a Milano ma operante in tutta Italia. Era stata inoltre notificata un’informazione di garanzia nei confronti di un’altra dipendente della Babcoock Mcs Italia, Sara Corideo.

 

L'avvocato Raimondi

Il difensore dell’indagato, avvocato Nunzio Raimondi, ha dichiarato: ”Ci avviamo sulla strada dell’accertamento della verità dei fatti. Sono certo che le successive indagini consentiranno di accertare l’assoluta estraneità del dottor Ciccone ai fatti contestatigli. La rimessione in libertà dello stesso dimostra che il Tribunale ha verificato la fondatezza delle nostre ragioni".

 

Luana Costa