La magistratura dà ancora una volta ragione ai medici del 118 e condanna l’Asp di Catanzaro ad astenersi dall’effettuare ulteriori trattenute nelle buste paga volte al recupero delle somme percepite dai ricorrenti a titolo di indennità aggiuntiva, anche sulla retribuzione feriale, nonché a restituire gli importi trattenuti a tale titolo.

Si è espressa così il giudice del Lavoro Valeria Salatino che già il 18 febbraio scorso aveva accolto il ricorso di due camici bianchi considerando le somme percepite a titolo di indennità aggiuntiva “irripetibili”, così come quelle sulla retribuzione feriale.

Ragion per cui l’Asp è stata condannata a restituire gli importi trattenuti, oltre agli interessi legali e di rivalutazione monetaria. Dal 28 gennaio 2020, la responsabile del personale dell’Asp, applicando quanto deliberato dalla commissione straordinaria presieduta all’epoca da Luisa Latella, «aveva comunicato a tutti i medici del Suem 118 la sospensione momentanea della corresponsione dell'indennità a decorrere dal mese di febbraio 2020».

Una sospensione alla quale erano seguiti prelievi dai conti correnti di centinaia di euro allo scopo di recuperare quanto non sarebbe stato loro dovuto negli ultimi dieci anni. Una mossa azzardata e repentina che oltre a dare seguito ad una serie di azioni legali ha portato ad una fuga dal 118 che ancora oggi ne paga le spese. Pochi, pochissimi i medici a bordo delle ambulanze che nella maggior parte dei casi viaggiano demedicalizzate, fornite solo di autista e infermiere.