Secondo i dirigenti del Carroccio la prima è volta a favorire i lavoratori e le aziende mentre la seconda è per ottenere una modifica della legge regionale istitutiva dell'Arpacal
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Il giorno 9 gennaio 2022, nei locali della sede regionale del partito, si è riunito il direttivo territoriale della Lega Catanzaro composto dal segretario Giuseppe Folino e da Giuseppe Staglianò, Giuseppe Bellantoni, Antonino Romeo, Mafalda Santoro, Saverio Minieri e Mariano Varano.
Il segretario ha illustrato la situazione territoriale del partito evidenziando l’opportunità di creare un tavolo permanente di lavoro che si occupi di curare i rapporti con tutti i comuni del territorio di Catanzaro. Nella stessa riunione sono state prese in esame due proposte elaborate da militanti della Lega e richieste dagli ordini e associazioni di categorie, già inviate agli organi nazionali competenti riguardanti le due seguenti proposte di legge.
«La peculiarità di tale proposta sta nel fatto che approvando tale legge ne andrebbero a beneficiare sia i professionisti che lo Stato, andando a favorire i lavoratori e le aziende, con una convenienza anche per lo stato e gli istituti previdenziali», si legge in una nota. «Il testo in sintesi prevede per gli incarichi professionali, prevedendo in caso di mancanza del durc, di consentire alla pubblica amministrazione attraverso il rup di procedere al pagamento dei corrispettivi professionali dovuti, trattenendo una quota forfettaria fino al 20% dei compensi professionali se il debito è maggiore, ovvero in caso contrario fino alla copertura del dovuto, da versare a cura della pubblica amministrazione alle casse previdenziali a favore del professionista incaricato, superando le criticità negative del comparto, aiutando così il recupero della fiducia».
«Il rup dell’ufficio competente - prosegue la nota - provvede al pagamento dell’ente creditore in misura massima del 20%, ovvero al saldo se il debito è inferiore; la restante parte verrà liquidata al professionista senza ulteriori adempimenti.” La norma in linea di principio vale anche per gli operatori economici ma la quota su cui viene applicato direttamente il versamento riguarda il 50% dell’utile d’impresa. La seconda proposta riguarda una modifica alla legge regionale istitutiva dell’Arpacal che prevede, in linea con la legge nazionale, il trasferimento delle risorse da parte della regione pari all’1% della quota di bilancio del Fondo Sanitario Regionale».
«Attualmente detto trasferimento, pari allo 0,47%, ancorché imposto da norme nazionali pari all’1% è stato sempre disatteso da parte della regionale causando gravi disfunzioni al funzionamento dell’ente Arpacal. Tuttavia, detto grave e ingiustificato trasferimento non ha evitato che il presidente della Giunta Regionale avanzasse critiche nei confronti dell’ente senza preoccuparsi che lo stesso ad oggi non abbia fatto nulla per trasferire quanto necessario e successivamente pretendere che le funzioni di vigilanza, monitoraggio e controllo ambientale siano svolte in modo impeccabile».