La vittima ha denunciato la vicenda ai carabinieri. I militari della compagnia di Catanzaro hanno ricostruito l'episodio anche attraverso i filmati delle telecamere. Due persone sono finite ai domiciliari
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Prima gli rubano il portafoglio e poi gli chiedono denaro per restituirglielo. È questa la paradossale situazione in cui si è trovato un catanzarese che ha però deciso di denunciare l'episodio ai carabinieri, i quali hanno eseguito questa mattina una ordinanza applicativa della misura degli arresti domiciliari nei confronti di due persone.
Il furto dall'auto
Si tratta di Cosimo Veneziano e Rita Passalacqua (finiti ai domiciliari) e Fabrizio Gesuele Veneziano, appartenenti alla comunità rom e accusati del reato di furto, tentata estorsione e indebito utilizzo e falsificazione di carta di credito. Tutto ha inizio lo scorso 30 giugno, quando il malcapitato alla ricerca di un esercizio commerciale in via Lucrezia della Valle arresta l'auto per chiedere informazioni.
La richiesta di informazioni
In due si sarebbero avvicinati al mezzo per fornire le indicazioni mentre una terza persona, secondo la ricostruzione, Cosimo Veneziano avrebbe afferrato il portamonete sul sedile passeggero attraverso il finestrino approfittando della momentanea distrazione del conducente.
La ricerca del portafoglio
Dopo essersi accorto del furto, l'uomo avrebbe poi raggiunto il campo rom di via Lucrezia della Valle per chiederne la restituzione ma sarebbe rimasto vittima di una tentata estorsione. Cosimo Veneziano gli avrebbe dapprima proposto la restituzione ma solo dietro il pagamento di 150 euro mentre Rita Passalacqua, dopo avergli riconsegnato il portamonete, l'avrebbe minacciato intimandogli di andare a prelevare e consegnare la somma di denaro.
La denuncia
Consegna che nei fatti non si sarebbe mai concretizzata poiché l'uomo, su sollecitazione del figlio, avrebbe preferito denunciare l'episodio ai carabinieri. I militari della compagnia di Catanzaro hanno infatti acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza installati negli esercizi commerciali dove Fabrizio Gesuele Veneziano, assieme ad una minore, avrebbe utilizzato la carta di credito della vittima per fare acquisti.
Gli acquisti con la carta di credito
Un prelievo allo sportello bancomat degli uffici postali, uno allo sportello bancario e infine il rifornimento di carburante alla stazione di benzina per una somma complessiva di oltre 500 euro.