Il presidente dell’associazione “La Tazzina della Legalità” reputa alcuni siti calabresi più pericolosi di quello campano ed auspica l’intervento del Governo: «Il capoluogo vanta un sottosegretario all’Interno ed altre alte cariche»
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L’esperienza è stata tremenda, nonostante la tranquillità sia un concetto molto effimero da queste parti. Le (almeno) quattro famiglie interessate ricorderanno per sempre i proiettili vaganti finiti in casa durante i festeggiamenti del Capodanno che solo per pura fortuna non hanno provocato la tragedia.
In viale Isonzo, a Catanzaro, del resto ormai legge ed anarchia sono un abusato mix di retorica. In attesa di interventi ufficiali, a metterci la faccia è un’associazione nata proprio nel capoluogo di regione, ma ormai con un raggio d’azione nazionale.
«Situazione peggiore di Caivano»
«Sono anni e anni che accade e da tempo noi andiamo dicendo che non c'è solo Caivano afferma Servio Gaglianese, presidente dell’associazione “La Tazzina della Legalità” –perché viale Isonzo ed Aranceto a Catanzaro o Scordovillo a Lamezia Terme sono peggio di Caivano. La rassegnazione la fa da padrona ed il vero problema è che dopo questi fatti delittuosi, nelle prime 48 ore vanno tutti alla corsa a scrivere post sui social, a tentare di accaparrarsi un titolo sul giornale. La politica, soprattutto con commemorazioni o qualche visita alla vittima di turno, in questo è maestra, tranne poi dimenticare tutto nelle 48 ore successive».
Al di là degli episodi, la sicurezza dei cittadini nel capoluogo di regione rimane un nodo gordiano che pretende decisioni forti dalle istituzioni.
Chiamata alle “armi”
«Le azioni sono tante, c’è anche bisogno dell’impegno della società civile, e noi come associazioni non dobbiamo soltanto organizzare commemorazioni e sfilare sulla passerella. Dobbiamo iniziare a fare fatti concreti, come fanno meritoriamente le insegnanti del plesso di Corvo, qui vicino, sempre pronte ad accogliere tra gli alunni i figli dei rom parlando di legalità ed infondendo buoni principi etici. In ogni caso è un momento storico per la città di Catanzaro – insiste Gaglianese – abbiamo un sottosegretario all’Interno come Wanda Ferro, Filippo Pietro Paolo che è assessore e vice-presidente della giunta regionale con delega alla legalità, Antonello Talerico che è consigliere comunale e regionale componente la commissione antidroga, il capo della Polizia che è un catanzarese, ed anche una nuova triade agguerrita con il nuovo prefetto, il questore, il comandante dei carabinieri: è, quindi, il momento che tutti insieme si svesta la maglietta del proprio “club” per indossare quella della “Nazionale” con l’obiettivo di combattere questo problema. Qui o vinciamo tutti insieme o perdiamo tutti»