Il Consiglio comunale ha approvato una risoluzione per esprimere contrarietà al progetto che prevede l’istallazione in mare delle pale, ognuna alta quanto la Torre Eiffel, tra Isola Capo Rizzuto e Sant’Andrea Apostolo. Si punta a creare un fronte coeso con le altre amministrazioni
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L'assalto allo specchio d'acqua antistante il tratto di costa compreso tra Isola Capo Rizzuto e Monasterace è iniziato circa due anni fa. Un'area marina che fa evidentemente gola, sono ben sei le richieste di concessione demaniale trasmesse in questo arco temporale alla capitaneria di porto da altrettante società per la realizzazione di un mega parco eolico.
L'assalto al mare
A partire dal novembre del 2021 si è registrato il forte interesse verso le acque ioniche della Minervia Energia, della Repower Energia, della Acciona Energia, della Ocean Wind e della Krimisa Floating Wind; società con sede nel nord Italia o in paesi europei tutte intenzionate ad estendere gli affari verso il sud Italia, e in particolare in Calabria, sfruttando le enormi potenzialità naturali sull'onda della transizione energetica green.
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Il mega parco eolico nel mar Ionio
L'ultima in ordine di tempo è stata nuovamente avanzata da parte della Ocean Wind. La capitaneria di porto ha invitato le amministrazioni comunali interessate dal mega progetto a presentare le proprie osservazioni sull'intenzione della società di ottenere una concessione demaniale trentennale per la realizzazione di un parco eolico nel mar Ionio sulla costa ovest della Calabria.
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39 pale eoliche
«Ad una distanza di circa 45 chilometri dal comune di Sant'Andrea Apostolo e di 23 chilometri da quello di Isola Capo Rizzuto per l'installazione di 39 aerogeneratori ad asse orizzontale da 15-20 mw ciascuno e relativo cavidotto sottomarino per il collegamento del parco eolico off shore al punto di approdo in terra nel Comune di Crotone». Lo si legge nella delibera adottata dalla giunta del Comune di Catanzaro nel luglio scorso, con cui l'amministrazione ha già espresso il proprio dissenso al progetto.
La risoluzione
Contrarietà ribadita più di recente nel corso dell'ultimo Consiglio comunale, durante il quale è stata approvata una risoluzione che impegna il sindaco e la giunta a porsi «come capofila di una serie di azioni mirate a manifestare una posizione di netto dissenso coinvolgendo i comuni interessati dal progetto nell'ottica di costruire un fronte comune che miri a tutelare, valorizzare e rispettare le sensibilità e le peculiarità di tutti i territori».
Intralcio alle ambizioni locali
Secondo l'amministrazione comunale non si tratta di un no acritico verso le fonti di energia rinnovabile ma dissenso nei confronti di un progetto che non porterà alcun beneficio al territorio né in termini economici né occupazionali e che al contrario potrebbe risultare d'ostacolo allo sfruttamento locale della risorsa mare.
Ricadute economiche
A confermarlo è la consigliera comunale di Catanzaro, Daniela Palaia, che sottolinea come «sul territorio di Catanzaro ma in genere disseminate su tutto il territorio regionale ci sono tantissime pale eoliche on shore, tanti impianti che sfruttano la forza del vento ma con una ricaduta, bisogna ammetterlo, in termini di risparmio energetico veramente molto bassa. Abbiamo immaginato che fosse necessario assumere una decisione molto chiara».
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Il porto di Catanzaro
«L'amministrazione comunale intende investire sulla risorsa mare per lo sviluppo strategico e turistico della città. Stiamo puntando concretamente sulla realizzazione del porto, si capisce bene che la realizzazione di un parco eolico davanti alle coste della città, nel golfo di Squillace, con un impianto dotato di circa 40 aerogeneratori che hanno l'altezza di poco inferiore alla Torre Eiffel - argomenta la consigliera - sfregerebbe definitivamente il paesaggio e comprometterebbe lo sviluppo strategico del porto».
Pale galleggianti
«Ambiamo ad intercettare anche rotte internazionali perché il nostro sarà un porticciolo turistico di discrete dimensioni. Quindi, è chiaro che la presenza di una selva di pale eoliche possa comprometterne la funzionalità nel momento in cui una nave sia in attracco o in uscita dal nostro porto». Le pale eoliche non saranno impiantate sul fondale marino, ma galleggianti dotate di un cavidotto sottomarino che, secondo la consigliera comunale, potrebbe ugualmente incidente negativamente sulla zona costiera.
Fronte coeso
La risoluzione approvata in Consiglio mira, soprattutto, a costruire un fronte coeso di amministrazioni comunali contrarie al progetto, non soltanto città costiere: «Lo scempio paesaggistico è intuibile. Intendiamo coinvolgere tutti i comuni, ad esempio Botricello, Cropani, Borgia, Squillace, Soverato, Stalettì e tanti altri anche dell'entroterra per costituire un fronte di opposizione a questo progetto».